Se vi capita di percorrere la S.S. 89 da Foggia verso Manfredonia, da un po’ di tempo a questa parte non vi sarà sfuggita la presenza di un autove
Se vi capita di percorrere la S.S. 89 da Foggia verso Manfredonia, da un po’ di tempo a questa parte non vi sarà sfuggita la presenza di un autovelox in prossimità dell’abbazia di San Leonardo. Cosa buona e giusta, sicuramente, per far rallentare sprovveduti automobilisti che in più di un’occasione, correndo a folle velocità, hanno causato incidenti, a volte purtroppo anche tragici e mortali. Probabilmente, però, ciò che non sapete, è che questo nostro Comune, che altro non fa che parlare di legalità, ha installato un autovelox abusivo.
Non avete letto male ho scritto proprio abusivo. Si, perché con la fretta di fare soldi, i nostri amministratori si sono dimenticati che essere rappresentanti di una comunità non può significare fare come si vuole, o peggio disattendere le leggi, mentre ai malcapitati cittadini e imprenditori spesso gli si chiede di tutto e di più prima di avviare qualsiasi iniziativa.
Sorvoliamo sul fatto che l’autovelox funziona solo in un senso di marcia, limitandone dunque la funzione di prevenzione dello stesso apparecchio. Importante, però, è evidenziare che più volte la Cassazione ha condannato i Comuni e gli enti locali di utilizzare gli autovelox quale strumento volto solo a fare cassa, piuttosto che alla prevenzione degli eccessi di velocità e dei conseguenti pericoli per gli utenti della strada.
Ciò che non ci può lasciare indifferenti, è che l’autovelox installato è privo della prescritta autorizzazione paesaggistica. Aver realizzato l’opera, senza ottenere prima la prescritta autorizzazione, la rende sanzionabile ai sensi dell’art.181 del D.lgs. 42/04, in quanto l’intervento è stato realizzato in un’area a vincolo paesaggistico contenuto nell’art.134 dello stesso decreto.
Sostanzialmente abbiamo un’apparecchiatura che rileva la velocità e sanziona gli automobilisti, ma che in realtà non potrebbe farlo perché è stata installata senza titolo autorizzativo. Dovrebbe intervenire la giustizia penale per un suo sequestro e contestare il reato di truffa ai danni degli stessi automobilisti, con il conseguente annullamento e rimborso degli atti ad oggi elevati illegittimamente.
Ma da noi tutto è possibile con i romanzi e la fantasia e davanti ai fatti fanno tutti finta di correre in altra direzione rispetto alla legalità (invocata solo a chiacchiere…!).
Angelo Riccardi
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