Stop alla vendita auto benzina-diesel dal 2035, governo contro la Ue

Il governo attacca l'ok dell'Eurocamera all'accordo sullo stop ai veicoli a benzina e diesel di nuova immatricolazione a partire dal 2035. Dopo l'a

Puglia, il 23% dei Comuni non ha uno sportello bancario
Cambio di presidente per l’Anffas di Manfredonia, dopo 20 anni Vincenzo Pesante lascia la guida alla Dott.ssa Prencipe
Maltempo, vertice in Prefettura a Foggia. Stop ai mezzi pesanti.

Il governo attacca l’ok dell’Eurocamera all’accordo sullo stop ai veicoli a benzina e diesel di nuova immatricolazione a partire dal 2035.

 © ANSA

Dopo l’affondo di ieri del ministro Salvini – che aveva parlato di decisione folle e sconcertante -, il ministro dell’Industria e Made in Italy Urso dice che l’Italia è in ritardo sulla transizione nel comparto auto e si deve accelerare, ma tempi e modi imposti dall’ Europa ‘non coincidono con la realtà’.   “L’Italia è in ritardo” sulla transizione nel comparto auto e dobbiamo “accelerare sguli investimenti” ma i “tempi e modi che l’Europa ci impone non coincidono con la realtà europea e soprattutto italiana. Non possiamo affrontare la realtà con una visione ideologica e faziosa che sembra emergere dalle istituzioni europee”.

Il ministro si è chiesto perchè l’Europa non adotti “la neutralità tecnologica” e una tempistica che risponda più alla realtà e graduale, consentendo anche altre fonti come biocombustibili, biometano e idrogeno. “Questa visione ideologica – afferma – mi sembra la stessa di qualche anno fa quando si guardava alla Russia come unica fonte energetica per l’Europa” e rischiamo ora “di passare dalla dipendenza energetica dalla Russia alla dipendenza tecnologica dalla Cina sulla filiera dell’elettrico”.

“Io – dice ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani – sono un grande sostenitore dell’auto elettrica ma gli obiettivi ambiziosi vanno raggiunti sul serio, non solo sulla carta: ecco perchè” sullo stop a benzina e diesel nel 2035, approvato ieri dal Parlamento Europeo “l’Italia avanzerà una sua controproposta: limitare la riduzione al 90%, dando la possibilità alle industrie di adeguarsi”. Tajani definisce “un errore grave” la decisione dell’Europa di mettere fine alla costruzione di motori non elettrici a partire dal 2035. “La lotta al cambiamento climatico va fatta ma richiede obiettivi raggiungibili”.

COMMENTI

WORDPRESS: 0