Casa sollievo a rischio crac. Il vescovo Moscone…sino preoccupato

Casa Sollievo della Sofferenza sono giorni concitati. I 2700 dipendenti dell’ospedale di san Giovanni Rotondo sono preoccupati per il loro futuro

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Casa Sollievo della Sofferenza sono giorni concitati. I 2700 dipendenti dell’ospedale di san Giovanni Rotondo sono preoccupati per il loro futuro occupazionale. Lo è anche l’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, Franco Moscone. Cosa succede? “Non so come rispondere, l’unica cosa che posso dire è che stiamo cercando di ridare vita e futuro all’Ospedale di San Pio, evitando eventuali licenziamenti e perdite di posti di lavoro. Questo sarà il mio impegno ed è l’unica linea che difendo. Negli aspetti tecnici di gestione non entro in merito e non saprei nemmeno cosa dire”.

A rischio il futuro dei quasi 3000 dipendenti? “Tutta la sanità italiana pubblica e accreditata come Casa Sollievo in questo momento è a rischio. E l’autonomia differenziata potrebbe dare un’altra forte mazzata alla sanità rendendola più debole in alcune regioni tra cui la Puglia. In questo caso l’ospedale di San Giovanni Rotondo sarebbe il più a rischio e in difficoltà. Il Papa? Non può intervenire su tutto, tocca a noi difendere questa importante struttura sanitaria. E poi dobbiamo fare chiarezza sul ruolo del Papa. Il Vaticano non ha mai tenuto aperti i rubinetti per Casa Sollievo, piuttosto sono a secco quelli che realmente sostenevano l’ospedale. Sono molto preoccupato ma nello stesso tempo ho anche speranza per una istituzione come questa che ha 70 anni di vita e che ha attraversato diverse crisi. Riuscirà a superare anche questa”.

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