Da più di un decennio la chirurgia robotica è considerata una frontiera della medicina. E in alcuni settori, a partire dall’urologia, è ormai una tecn
Da più di un decennio la chirurgia robotica è considerata una frontiera della medicina. E in alcuni settori, a partire dall’urologia, è ormai una tecnica matura con enormi benefici: minori tempi di degenza, migliori esiti, effetti collaterali ridotti. Negli ospedali pugliesi i robot chirurgici non mancano (ce ne sono più che in Emilia Romagna): gli ultimi sono stati comprati nel 2022 e altri sono in arrivo. Eppure i numeri degli interventi – nel settore pubblico – sono incredibilmente bassi. Un paradosso, che ha molto a che fare con il problema delle liste d’attesa.La chirurgia robotica urologica è partita storicamente dal «Miulli» di Acquaviva, che ha infatti due robot Da Vinci di ultima generazione cui presto si affiancherà anche Hugo.
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