Tre mesi per una risonanza: la Puglia delle liste d’attesa

La più moderna risonanza magnetica a disposizione del servizio sanitario pubblico pugliese è installata - chissà perché - nell’ambulatorio di radiodia

Arriva l’ora solare, quando spostare le lancette
ANMI: il 12 febbraio rinnovo degli organi collegiali
Sciopero da McDonald’s,’in cucina temperature assurde’

La più moderna risonanza magnetica a disposizione del servizio sanitario pubblico pugliese è installata – chissà perché – nell’ambulatorio di radiodiagnostica dell’ex ospedale di Conversano. Qui viene fatto, più o meno, un esame l’ora. La stessa macchina, montata in una clinica privata, può effettuare un esame ogni 20 minuti. Funziona così più o meno dappertutto: la Tac dell’ex Cto di Bari fa sei esami al giorno, esattamente pari alle ore lavorative del turno degli operatori. Il pomeriggio: niente. La sera: niente.Basterebbe questo a spiegare buona parte del problema delle liste d’attesa, che letto con i dati complessivi sembrerebbe meno grave di quanto appaia. Il sistema sanitario ha infatti (tra l’altro) un problema di efficienza e di allocazione delle risorse. Nonostante la sola Puglia abbia un numero di «grandi macchine» superiore a quello dell’intera Olanda, non riesce a stare dietro alle richieste. E il cittadino è messo di fronte a un bivio: aspettare oppure pagare.

In questo senso, infatti, i numeri sono fuorvianti. Guardiamo al totale delle prestazioni «brevi» richieste a settembre 2022 (ultimo mese disponibile per il monitoraggio del piano nazionale di riduzione delle liste d’attesa): in provincia di Bari il 65% delle prenotazioni viene evaso entro i 10 giorni previsti, e in provincia di Foggia si arriva addirittura al 95%. Se guardiamo a tutte le classi di prenotazioni, soltanto la Bat scende al di sotto del 50% di prestazioni effettuate entro i tempi previsti, ma Foggia è al 93%. Il dato medio però maschera la realtà: ci sono una ventina di visite ed esami specialistici per i quali, ordinariamente, non si può far altro che aspettare o pagare. Il problema è tutto lì.

Il grosso delle attese si concentra sugli esami strumentali, quelli su cui c’è il maggior numero di richieste. Per la prenotazione di una tac torace (lo scorso anno ne sono state effettuate circa 33mila in tutta la Puglia), l’attesa media è di 43 giorni. Per la risonanza alla testa (circa 15mila), si arriva a 87 (tre mesi). Un elettrocardiogramma (50mila solo in provincia di Bari) richiede 44 giorni (53 con l’holter), una ecografia all’addome un mese. Una mammografia bilaterale ne richiede addirittura 109. Non va meglio sulla specialistica: quasi due mesi per una visita cardiologica (36mila in provincia di Bari lo scorso anno), poco meno per una neurologica, 80 giorni per essere ricevuti dall’oculista

COMMENTI

WORDPRESS: 0