Casa Sollievo batte cassa in Regione: le richieste per contrastare la crisi, lavoratori attendono risposte

E'terminato con un nulla di fatto l’incontro svoltosi ieri pomeriggio tra le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Fials, Nursing Up, Nursind e il nuovo di

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E’terminato con un nulla di fatto l’incontro svoltosi ieri pomeriggio tra le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Fials, Nursing Up, Nursind e il nuovo direttore generale di Casa Sollievo della Sofferenza, Gino Gumirato.

Le tre organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, “tenuto conto che ancora una volta non si è registrata nessuna modifica a quanto richiesto in precedenza”,  si sono riservati la possibilità di valutare con i propri gruppi dirigenti e i lavoratori, ulteriori iniziative, prima del prossimo incontro fissato il 21 febbraio.

Nel corso della riunione del 7 febbraio sono stati chiesti chiarimenti sugli adeguamenti contrattuali e sugli incarichi attribuiti in ambito amministrativo.

Tuttavia, non si sono registrati elementi di novità, ad eccezione della notizia dell’incontro che si terrà il 15 febbraio in Regione Puglia per discutere delle richieste avanzate dall’ospedale di San Pio, in particolar modo quelle sul rifinanziamento della Cardiochirurgia e sulla possibilità di fare accordi di confine, mobilità attiva extraregionale, ovvero fondi in entrate per coprire i costi per le prestazioni sanitarie ai pazienti di altre regioni.

Le organizzazioni sindacali hanno chiesto di quantificare sin da ora l’importo dell’impegno economico perché temono che la Regione possa negare la propria disponibilità a concorrervi.

La proposta economica sarà presentata a prescindere dalla disponibilità della Regione, ha precisato Gumirato, che aveva rassicurato il rispetto di quanto già proposto, vale a dire “di arrivare entro il 28 febbraio con la declinazione del piano strategico 2023-2025 e soprattutto con una posizione chiara sulla data di prima applicazione del contratto per il comparto”.

Scongiurato il rischio di tagli al personale, i lavoratori attendono risposte sulle questioni avanzate durante il sit-in del 2 febbraio, in particolar modo in merito all’adeguamento contrattuale e alla liquidazione degli arretrati .

Il 29 giugno 2021, a Roma, era stato sottoscritto il ‘piano di salvataggio’, che avrebbe permesso di ripianare una situazione debitoria accresciuta dall’emergenza sanitaria da Covid-19, e permesso una programmazione più puntale ed efficace in materia di edilizia sanitaria e di ricerca scientifica.

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