Trattati come “bestie”, fino a 11 ore di lavoro nei terreni roventi della Capitanata: “Finisci se vuoi i soldi”

Quest'oggi insieme a Mor Sarr e Sory Camara, di 49 e 36 anni, entrambi domiciliati presso l'insediamento abusivo di Borgo Mezzanone, 'pista', nell’amb

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Quest’oggi insieme a Mor Sarr e Sory Camara, di 49 e 36 anni, entrambi domiciliati presso l’insediamento abusivo di Borgo Mezzanone, ‘pista’, nell’ambito dell’operazione anticaporalato ribattezzata ‘Caronte’, sono stati raggiunti dalla misura cautelare personale della custodia in carcere anche Matteo De Feo, 56 anni, Berardino Capocchiano di 57 anni, Franco Pastore di 50 anni, Angelo De Feo e Ruggero De Feo, rispettivamente di 24 e 50 anni. Sono tutti di Zapponeta.

Nel corso del blitz sono state sequestrate e sottoposte a controllo giudiziario le società agricole ‘Agrigold’ Srl e ‘Regina Agricola Srl’. Sono stati sequestrati anche due milioni di euro per differenze retributive e 1,2 milioni per omesso versamento dei contributi previdenziali, 

Gli arrestati Mor Sarr e Sory Camara (e altri due caporali di 22 e 41 anni raggiunti invece dalla misura cautelare del divieto di dimora in provincia di Foggia), sono accusati del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. I caporali reclutavano manodopera approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori e agivano in accordo con amministratori e gestori delle due aziende agricole.

Di 45 euro la retribuzione per la raccolta di 56 cassonetti di pomodoro, per un minimo di 8 ore e un massimo di 11, fino al raggiungimento dell’obiettivo. Per ciascuna cassetta in più, raccolta in quello stesso arco di tempo, i caporali percepivano 0,80 centesimi.

Dalle carte dell’ordinanza emerge che i braccianti venivano impiegati senza essere sottoposti a visita medica, men che meno senza essere informati, formati e addestrati sui rischi specifici. 

Non erano forniti di dispositivi per la prevenzione degli infortuni, quali guanti e scarpe, necessari invece allo svolgimento delle mansioni. I loro documenti non venivano controllati e tra i lavoratori extracomunitari impiegati ‘in nero’, c’erano anche dei clandestini.

Per essere trasportati nei campi, a ciascun bracciante venivano detratti 5 euro direttamente dalla paga giornaliera, a prescindere dal loro consenso. Il trasferimento nei terreni agricoli avveniva mediante l’utilizzo di mezzi inadeguati e stracolmi, modificati senza omologazione, privi delle condizioni di sicurezza previste dal codice della strada. Non c’erano idonee strutture per espletare i bisogni fisiologici, né punti di ristoro per effettuare le pause, il tutto in un contesto ambientale con temperature tra i 30 e 40 grandi centigradi.

Uno degli arrestati, Franco Pastore, insieme ad uno degli indagati, imponeva serrati ritmi di lavoro.

Sull’operazione Caronte, all’indomani della visita a Foggia per la firma sul ‘Patto per la sicurezza urbana”, si è espresso anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi

“Lo sfruttamento del lavoro e il caporalato sono fenomeni criminali che impongono condizioni di vita degradanti, approfittando dello stato di vulnerabilità e di bisogno dei lavoratori. Dinamiche che non solo ledono la dignità delle persone ma che danneggiano le imprese che scelgono di operare nella legalità e sono spesso funzionali ad alimentare gli interessi economici delle criminalità organizzata che, in alcuni settori, sfrutta senza scrupoli anche manodopera di migranti irregolari. Su questo fronte l’operazione condotta oggi dai Carabinieri e dall’Ispettorato del lavoro di Foggia, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare del tribunale di Foggia, fa segnare ancora una volta un importante risultato in un territorio in cui la magistratura e le forze di polizia stanno profondendo il massimo sforzo contro i sodalizi criminali che, anche facendo ricorso alla violenza, infiltrano l’economia e il tessuto sociale”

Il numero uno del Viminale ha concluso: “Continueremo a dedicare la massima attenzione a questi fenomeni, facendo rete e creando le condizioni per sviluppare le più efficaci sinergie per contrastare ogni forma di illegalità nel settore del lavoro”.

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