Oggi, 7 febbraio, si celebra la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo. Come sempre si tratta del momento in cui si fanno bilanci su
Oggi, 7 febbraio, si celebra la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo. Come sempre si tratta del momento in cui si fanno bilanci sul fenomeno, tristemente ancora diffuso. Secondo l’ultima indagine, il bullismo riguarda ancora una percentuale variabile di ragazzi che va dal 13%, in alcune regioni del sud come Calabria e Basilicata, e il 18% nelle province autonome di Trento e Bolzano; mentre per il cyberbullismo, si sta tra l’11-12% nelle province autonome di Bolzano e Trento e il 16% in Campania, Puglia e Sicilia. L’indagine ha coinvolto ragazzi di 11,13 e 15 anni; mentre il bullismo rimane stabile, il cyberbullismo è aumentato nei giovani di 11 e 13 anni per la diffusione sempre maggiore dei social, tra cui You Tube, Instagram e Tik Tok.
I giovani sono sempre online e sempre più spesso hanno accesso a internet fin da piccoli e senza la supervisione di adulti.
Un altro dato che emerge è il fatto che siano i ragazzi più presi di mira rispetto alle ragazze. In quasi la metà dei casi si tratta di offese verbali, ma sono diffuse anche violenze fisiche e psicologiche. Per il cyberbullismo, invece, sono diffusi scherzi o telefonate mute, insulti tramite messaggi e sms o foto/video e infine minacce online.
Le conseguenze per chi subisce bullismo sono sicuramente psicologiche: i sentimenti più diffusi nelle vittime sono in ordine decrescente: solitudine, rabbia e paura. Gli sutid scientifici negli anni hanno dimostrato correlazioni dirette tra fenomeni di bullismo e l’insorgere di ansia, depressione, iperattività, impulsività e disattenzione. C’è ancora molta strada da fare, a partire dall’utilizzare i social e la rete come piattaforme virtuose e non per diffondere cattivi esempi.
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