Benzinai in sciopero: stop anche ai self service

Da oggi alle 19 sulla rete ordinaria e dalle 22 sulle autostrade, i distributori di carburanti saranno chiusi per sciopero. Lo ricordano le organizzaz

La Basilica di Siponto vince la quarta edizione del Premio Francovich
Dalla Regione 800mila euro per i grandi eventi sportivi: torna il bando a sportello
Il pranzo di Capodanno offerto a 400 poveri di Bari

Da oggi alle 19 sulla rete ordinaria e dalle 22 sulle autostrade, i distributori di carburanti saranno chiusi per sciopero. Lo ricordano le organizzazioni Faib, Fegica e Figisc-Anisa in una nota rilevando che «il Governo, invece di aprire al confronto sui veri problemi del settore, continua a parlare di “trasparenza” e “zone d’ombra” solo per nascondere le proprie responsabilità e inquinare il dibattito, lasciando intendere colpe di speculazioni dei benzinai che semplicemente non esistono. Ristabilire la verità dei fatti divienequindi prioritario, per aprire finalmente il confronto dimerito».

Gli impianti di rifornimento carburanti, precisano le tre associazioni dei distributori, rimarranno chiusi per sciopero – compresi i self service – per 48 ore consecutive, dalle 19 di oggi alle 19 del 26 gennaio sulla rete ordinaria e dalle 22 di oggi alle 22 del 26 gennaio sulla viabilità autostradale.

in difesa degli operatori «Le accuse rivolte ai benzinai da parte del governo, additati come i responsabili della speculazione per l’aumento dei prezzi del carburante, dimostra come questo esecutivo scelga sempre di colpire gli anelli più fragili della catena per coprire le proprie inadeguatezze e incompetenze». Lo afferma in una nota Francesco Silvestri, capogruppo alla Camera M5S.

«Lo sciopero dei benzinai, così come tanti altri provvedimenti e posizioni sbagliate del governo Meloni, causerà gravi danni ai cittadini, costretti a fare i conti con un esecutivo che, non solo non riesce a risolvere i problemi, ma ne causa di nuovi. Giorgia Meloni e la sua maggioranza dovrebbero immediatamente ammettere di aver cercato un capro espiatorio per cercare di nascondere gli effetti delle loro scelte politiche e chiedere scusa alla categoria dei benzinai, e dopo di loro a tutti gli italiani», conclude Silvestri.

le critiche Il Codacons annuncia intanto di voler presentare un esposto alla magistratura contro la serrata dei benzinai ipotizzando la fattispecie di «interruzione di pubblico servizio».

«Sospendere in modo totale il servizio per 48 ore, sulla rete urbana e sulle autostrade, sia per la modalità servito che per il self service, rappresenta una decisione gravissima che va oltre uno sciopero di categoria e creerà enormi e ingiustificati danni al paese e ai cittadini – spiega il Codacons – Uno sciopero che appare ancor più immotivato e sbagliato se si considera che il Governo, su richiesta degli stessi benzinai, ha annacquato il decreto trasparenza, eliminando l’obbligo di indicazione giornaliera dei prezzi medi e riducendo drasticamente le sanzioni per i distributori scorretti. Dopo aver ottenuto con le nostre denunce l’apertura di indagini da parte di Antitrust, Guardia di Finanza e Procure di tutta Italia in relazione alle anomalie dei listini dei carburanti, ci vediamo costretti ad intervenire nuovamente a livello legale per tutelare i diritti dei consumatori – prosegue il Codacons – Per questo ci rivolgiamo alla magistratura affinché accerti se la protesta dei benzinai, per la durata e per le abnormi modalità di attuazione, possa configurare possibili reati come l’interruzione di pubblico servizio».

«governo debole» Anche l’Unione nazionale consumatori (Unc) punta il dito contro i benzinai. Uno sciopero «per ristabilire, così sostengono le associazioni di categoria, la verità dei fatti, la verità è che la lobby dei benzinai ha già vinto, visto che il Governo, dopo aver partorito un topolino, si è già rimangiato il decreto, riducendo le multe dai 516 euro attuali al ridicolo balzello di 200 euro».

Benzinai in sciopero: stop anche ai self service

«Il fatto che i benzinai non abbiano revocato lo sciopero – rileva Massimiliano Dona, presidente dell’Unc – è solo perché, avendo capito la debolezza del Governo, possono ottenere passi indietro ulteriori, magari persino su pompe bianche e grande distribuzione, facendo riprecipitare il Paese a prima delle lenzuolate Bersani. È questo, temiamo, che si nasconde dietro espressioni tipo veri problemi del settore o confronto di merito».

L’Unc invita «il Governo a tornare al testo pubblicato in Gazzetta e a non rimangiarsi quanto ha deciso meno di 10 giorni fa, un’inversione a U a dir poco imbarazzante» prosegue Dona. In ogni caso siamo pronti a denunciare alla Commissione di garanzia sullo sciopero ogni violazione della regolamentazione del settore e invitiamo il Governo a sollecitare gli interventi dei Prefetti e dei Governatori – avverte Dona – Secondo la vigente regolamentazione, infatti, sulla rete ordinaria deve essere mantenuto in servizio un numero di stazioni di rifornimento non inferiore al 50 % degli esercizi aperti nei giorni festivi. L’individuazione di tali stazioni deve essere effettuata dal Prefetto. Per la rete autostradale, invece, devono rimanere aperte in misura non inferiore ad una ogni cento chilometri. Le stazioni di servizio di cui è comandata l’apertura, deve essere effettuata dai presidenti delle Regioni».

«Nessuno vuole colpire la categoria» In serata, da Algeri, arriva la replica di Giorgia Meloni. «Li abbiamo convocati già due volte, il governo non ha mai immaginato provvedimenti per additare la categoria dei benzinai ma per riconoscere il valore dei tanti onesti. Poi la media del prezzo non diceva che erano alle stelle. Sono state molto poche le speculazioni. Ma non potevamo tornare indietro su provvedimento che è giusto, pubblicare il prezzo medio è di buon senso. Su altro siamo andati incontro. Nessuno vuole colpire la categoria». (red. p.p.)

COMMENTI

WORDPRESS: 0