Ambiente, il Wwf contro la Regione Puglia per la legge sulle foreste: “Sono ecosistemi non filiere produttive”

La nuova legge vede il bosco esclusivamente come elemento produttivo e non nel suo aspetto di biodiversità e di salvaguardia". Tonio Sigismondi, membr

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La nuova legge vede il bosco esclusivamente come elemento produttivo e non nel suo aspetto di biodiversità e di salvaguardia”. Tonio Sigismondi, membro del comitato scientifico del Wwf Puglia, riassume così la mancanza di una visione che l’associazione ambientalista imputa alla ‘legge in materia di foreste e filiere forestali’, approvata lo scorso 19 luglio dalla Regione Puglia.

Ambiente, il Wwf contro la Regione Puglia per la legge sulle foreste: "Sono ecosistemi non filiere produttive"

Un dettaglio per focalizzare il problema – condiviso anche da altre realtà di settore sul territorio regionale – è proprio nel titolo del ddl, in particolare nell’uso della parola ‘filiere’, che andrebbe appunto a limitare il valore della foresta al semplice elemento produttivo, a differenza del più corretto ‘ecosistemi’. “Basta guardare alla tipologia di bosco a cui si fa riferimento nella legge – spiega Sigismondi – ovvero quella del ceduo, una tipologia arcaica pensata per la produzione del carbone, che consiste nel tagliare gli alberi a una determinata altezza ogni 20-25 anni, proprio per favorire la produzione del legname da ardere. Chiaramente si tratta di un’impostazione che degrada notevolmente il bosco, favorendo la perdita di biomassa”.

Per di più questo avviene in una regione che, come ricordano dal Wwf Puglia, ha la più bassa superfice boschiva a livello nazionale, ovvero il 7 per cento del totale. “Si tratta di aree frammentate, pensiamo ad esempio ai boschi vicino Quasano, nel Barese. Circa l’80 per cento dei boschi pugliesi ha una superfice tra i due e i 10 ettari. E questa legge, che recepisce un decreto statale del 2018 – il Testo unico in materia di foreste e filiere forestali – senza adattarlo alle specificità del territorio regionale, manca di una visione che possa accentuare la riforestazione. Vengono eseguiti solo interventi spot, ma le foreste hanno diverse funzioni, penso ad esempio alla difesa idrogeologica in caso di alluvioni”.Insomma, quello delle foreste pugliesi è uno spazio complesso, dove diverse specie di querce sono sempre più rare, come il Fragno e la Vallonea; per quest’ultima, come ricorda il Wwf, ne sono rimasti esemplari solo su un’estensione di 50 ettari. “La legge è stata scritta senza prima aver effettuato un’analisi di queste situazione a rischio – l’allarme lanciato da Sigismondi – visto che l’unica mappatura è quella legata al Piano paesaggistico regionale”. Tante perplessità che l’associazione ha condiviso con gli uffici della Regione in una lettera indirizzata al governatore Emiliano un mese fa. Al momento però non sembra essere paventata la strada del dialogo da parte dell’ente, visto che non è arrivata ancora nessuna risposta.

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