Puglia, il governatore Emiliano: «L’emergenza mafia, in questo momento è Foggia»

«Oggi siamo la Regione che investe più soldi nell’antimafia sociale, 30 milioni di euro nell’ultimo periodo; sempre sostenuti da chi svolge l’attività

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«Oggi siamo la Regione che investe più soldi nell’antimafia sociale, 30 milioni di euro nell’ultimo periodo; sempre sostenuti da chi svolge l’attività repressiva». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, durante l’evento “L’antimafia sociale in Puglia” in corso a Bari. «L’emergenza – ha proseguito – in questo momento è Foggia e il suo territorio. Ma quando le organizzazioni perdono le battaglie, e le stanno perdendo tutte, perdono la loro sicurezza». “L’antimafia sociale – ha aggiunto – serve a far capire a questa gente che sta sbagliando. L’antimafia sociale è costruire una bella vita».

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Intercettazioni, il procuratore di Bari: «Sono necessarie»

«La mafia foggiana è pericolosa perché è una mafia militare, che usa la violenza. Ma è anche una mafia che fa affari». Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Bari, Roberto Rossi, a margine dell’evento ‘L’antimafia sociale in Puglià in corso a Bari. Rispondendo ad una domanda dei giornalisti sul paragone che il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha fatto fra mafia foggiana e mafia corleonese, Rossi ha sottolineato che «lo Stato ha reagito molto bene rispetto alla criminalità foggiana. Bisogna proseguire su questa strada».  «Senza le intercettazioni non si possono raggiungere gli obiettivi. Come ha detto il Procuratore nazionale antimafia, le intercettazioni servono anche per i cosiddetti reati satellite». Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Bari, Roberto Rossi, a margine dell’evento “L’antimafia sociale in Puglia» in corso a Bari, rispondendo alle domande dei giornalisti.
«L’arresto di Matteo Messina Denaro da solo non è sufficiente – ha proseguito -. bisogna continuare. Per farlo è importante avere gli strumenti tecnici per poter proseguire questa battaglia». Parlando della cultura mafiosa e dell’antimafia sociale, Rossi ha precisato che «la cultura mafiosa nasce in ambito culturale. Insegnare ai ragazzi la capacità di affrontare la cultura mafiosa, di non avere paura, è importantissimo perché bisogna togliere l’acqua nella quale la mafia vive».

Il sindaco Decaro: «Lavorare sui più piccoli»

«Da tanti anni a Bari abbiamo una struttura comunale che si occupa di antimafia sociale, incontra i ragazzi, le giovani generazioni spiegando loro che non c’è futuro per i criminali: o muoiono o finiscono in galera per il resto dei loro giorni». Lo ha detto il sindaco di Bari, e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, a margine dell’evento “L’antimafia sociale in Puglia» in corso nel capoluogo pugliese. «Cerchiamo di fare questo coinvolgendo scuole, associazioni e parrocchie – ha aggiunto -. Magistrati e forze dell’ordine fanno un lavoro straordinario ogni giorno per combattere le mafie». «Bisogna continuare a lavorare soprattutto con i più piccoli – ha proseguito – cercando di coinvolgerli indicando loro qual è la strada giusta da seguire».

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