Finalmente l’oro rosso della provincia di Foggia ha un nome e cognome: nasce “DOP Pomodoro di Puglia”

Finalmente il pomodoro della provincia di Foggia ha un nome e cognome: “DOP Pomodoro di Puglia”. La presentazione del disciplinare che nei prossimi gi

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Finalmente il pomodoro della provincia di Foggia ha un nome e cognome: “DOP Pomodoro di Puglia”. La presentazione del disciplinare che nei prossimi giorni sarà inviato al ministero delle Politiche Agricole avvenuta oggi presso la Camera di Commercio alla presenza dei vertici delle tre confederazioni agricole, Coldiretti, Confagricoltura e CIA Agricoltori Italiani. Presenti anche tutti gli altri attori dell’importante progetto che ha finalmente unito il mondo agricolo di Capitanata.

Il pomodoro San Marzano incontra le eccellenze pugliesi – Quotidiano di  Foggia

La Puglia detiene la quasi totalità della produzione del pomodoro all’interno di una filiera del Sud Italia, sulla base dello studio commissionato all’Università di Foggia, con 15.527.500 quintali di pomodoro da industria su una superficie di 17.170 ettari prodotti in Puglia, mentre in Campania 2.490.080 quintali su una superficie di 3.976 ettari.

La provincia di Foggia è leader indiscussa del mercato e rappresenta il maggiore bacino di produzione nazionale con una superficie media annua di 15.000 ettari e con una produzione di pomodoro da industria che si aggira intorno ai 14.250.000 quintali (1,4 milioni di tonnellate).A fare da anfitrioni il presidente del comitato promotore della DOP, Giuseppe Saraò e il docente di economia dell’Università di Foggia, Antonio Stasi. “Lo strumento della DOP diviene un elemento importante affinché venga riconosciuto il giusto prezzo al prodotto ed il corretto valore dato dall’origine in etichetta per salvaguardare i produttori ed i consumatori, con il marchio comunitario che rappresenta un plus in termini di distintività. La Capitanata non è solo criminalità o caporalato, è anche la terra dei primati dell’agroalimentare, delle eccellenze agricole, e la maggioranza delle aziende vengono gestite da imprenditori sani”.

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