La Regione Puglia ha deliberato sul «fine vita» stabilendo che il Comitato etico nel Policlinico di Bari sarà l’organo territorialmente competente a r
La Regione Puglia ha deliberato sul «fine vita» stabilendo che il Comitato etico nel Policlinico di Bari sarà l’organo territorialmente competente a rendere il parere qualora dovessero esserci richieste di suicidio medicalmente assistito. Lo annuncia la Regione. Nella delibera viene stabilito che le strutture sanitarie pugliesi, che sono tenute a dare attuazione in tutti i suoi punti alla sentenza della Consulta, dovranno «assicurare alle persone in condizioni corrispondenti a quelle enucleate dalla Corte costituzionale» l’accesso alle procedure di suicidio medicalmente assistito «alle condizioni e modalità stabilite dalla medesima Corte».
«Le aziende sanitarie – spiega la Regione Puglia – sono tenute anche a dare ampia diffusione alla deliberazione regionale approvata oggi, nonché a fornire tutti i chiarimenti necessari a pazienti, familiari, associazioni e chiunque abbia interesse». Non è stabilito però un tempo massimo entro il quale il Comitato dovrà decidere caso per caso, come chiedeva l’associazione Coscioni. «Il Comitato etico individuato – aggiungono dalla Regione – appositamente per il «fine vita», dovrà esprimersi nel più breve tempo possibile al fine di evitare le sofferenze fisiche e psicologiche dei pazienti».
IL COMMENTO DI MARCO CAPPATO
«La delibera della Giunta regionale pugliese» sul fine vita «rappresenta un passo avanti da parte della Regione Puglia per vincolare le strutture sanitarie del servizio regionale locale ad eseguire esattamente quanto disposto dalla sentenza della Consulta. Con l’associazione Luca Coscioni abbiamo chiesto che nella delibera fossero indicati tempi certi per dare risposta alle persone malate: massimo 20 giorni per il completamento della procedura di verifica delle condizioni della persona malata e l’emissione del relativo parere. Leggiamo che la giunta regionale non ha recepito la nostra indicazione ma ha solo previsto che ‘il Comitato Etico è tenuto ad esprimere il parere nel più breve tempo possibile’». Lo dichiarano l’avvocato Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretaria e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni. «Segnaliamo inoltre – aggiungono – che la delibera non prescrive che sia il comitato etico multidisciplinare ad effettuare le verifiche e neppure che siano le Asl ad istituire una commissione medica. Senza questa distinzione di competenze e ruoli di fatto il rischio è che vi siano ulteriori ritardi. Chiediamo quindi, in attesa di una adeguata legge regionale, che la Giunta chiarisca con atti scritti, anche in allegato alla Delibera che dovrà essere pubblicata, chi effettua le verifiche e dia garanzie sui tempi certi come da noi richiesto, con l’obiettivo di fornire concretamente garanzie per le persone malate che attendono risposte».
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