Maltempo, ufficializzato lo stato di calamità in Puglia: “Ora misure straordinarie per far risollevare l’agricoltura”

Èstato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare che riconosce lo stato di calamità n

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Èstato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare che riconosce lo stato di calamità naturale, e quindi conferma l’esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi, che si verificarono in Puglia, nei primi 9 mesi dello scorso anno.

In tutta la regione si perse un terzo delle produzioni: da oltre il 50% delle olive al 35% della frutta e della verdura, del grano, delle foraggere per l’alimentazione del bestiame, del miele, con gravi danni anche sugli allevamenti di cozze e ostriche.

Già a settembre, contestualmente alla votazione del Decreto Aiuti Bis, la senatrice Gisella Naturale (M5S) era intervenuta a Palazzo Madama per descrivere la preoccupante situazione pugliese e per chiedere un vero e proprio cambio di passo, con aiuti veri, strutturali e duraturi ad un comparto troppo bistrattato, quello dell’agricoltura: “Non basta un insufficiente pacchetto di misure da 17 miliardi”, aveva detto la senatrice pentastellata, che attualmente ricopre la carica di vicepresidente della 9ª commissione permanente (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare).Il riconoscimento odierno dello stato di calamità naturale è un provvedimento che non deve essere fine a se stesso – ha aggiunto Naturale – ma le soluzioni devono essere a lungo termine e soprattutto non devono attendere che si verifichino altri eventi disastrosi. Bisogna garantire un prezzo congruo ai prodotti agricoli e permettere alle aziende di accedere agli interventi previsti per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva, tutelare gli allevamenti e le coltivazioni permanenti e recuperare le anticipazioni per i danni subiti. Lo stato di calamità è un passo utile – ha concluso – ma deve essere solo la punta dell’iceberg di una lunga serie di misure per permettere ad agricoltura e industria pugliese di rialzarsi”.

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