Oggi giovedì 5 gennaio, in Puglia al via i saldi invernali. Il primo grande appuntamento commerciale del nuovo anno, mai come finora, non riguarda sol
Oggi giovedì 5 gennaio, in Puglia al via i saldi invernali. Il primo grande appuntamento commerciale del nuovo anno, mai come finora, non riguarda soltanto abbigliamento, calzature e accessori di moda. Lo rileva la Coldiretti Puglia spiegando come sconti e offerte, soprattutto a causa di rincari e inflazione, riguarderanno anche prodotti tipici delle feste con ribassi fino al 70 per cento.
“C’è l’opportunità di risparmiare anche sulla tavola – spiegano dall’organizzazione agricola – per motivi commerciali che non influiscono in alcun modo sulle caratteristiche qualitative dei prodotti”. L’importante è, comunque, fare sempre attenzione alle date di scadenza indicate sulle confezioni: soprattutto per i prodotti artigianali, che hanno una durata più breve avendo una presenza di conservanti minore rispetto alle confezioni industriali.
“Il caro.bollette e l’inflazione – rilevano da Coldiretti – stanno mettendo a dura prova famiglie e imprese di tutti i settori. Le difficoltà delle famiglie si trasferiscono sulle imprese, dove l’aumento dei costi di produzione colpisce l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne, dove più di una azienda agricola su dieci (il 13 per cento) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività”.
Per quello che riguarda invece l’abbigliamento e la moda, tradizionali settori a cui i consumatori guardano con grande attenzione al periodo dei saldi (che in Puglia terminerà il 28 febbraio), Confesercenti segnala come “l’evento rischia di essere diluito dalla valanga di presaldi e promozioni cominciate già a Santo Stefano”. “Si tratta dei Boxing days – spiegano Benny Campobasso e Michele Piccirillo, presidente nazionale e vicepresidente regionale di Fismo Confesercenti – l’ennesima trovata, come il Back friday, per intercettare in anticipo i consumatori in attesa dei saldi invernali. Una strategia che ha fortemente diminuito, nel corso degli ultimi anni, l’effetto di richiamo dei saldi sui consumatori. A svantaggio soprattutto della rete dei negozi di abbigliamento fisici, per i quali – concludono – i saldi fino a qualche anno fa valevano fino al 30 per cento del fatturato annuale”.
In ogni caso, secondo il calcolo di Confcommercio ogni consumatore spenderà mediamente 133 euro. E complessivamente, sempre secondo l’organizzazione, quest’anno ci sarà “una crescita del 10 per cento dei saldi” perché, spiega Giulio Felloni, presidente della federazione Moda Italia-Confcommercio, “maglieria, pantaloni, giacconi, scarpe, accessori saranno più che mai oggetto dei desideri per via dei prezzi che non hanno subito aumenti, come in altri settori che hanno risentito dell’inflazione”.
Al di là dei soliti inviti a fare attenzione ai cartellini con i prezzi (ci devono essere sia quello pieno sia quello scontato), le organizzazioni dei consumatori ricordano che i capi proposti in saldo devono avere carattere stagionale ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
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