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Capodanno: Coldiretti Puglia, spesa cenone 107 euro in media a famiglia

Per il cenone di fine anno saranno destinati alla tavola 107 euro in media a famiglia, ma c’è chi spende di più per menù economici da 150 euro a famig

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Per il cenone di fine anno saranno destinati alla tavola 107 euro in media a famiglia, ma c’è chi spende di più per menù economici da 150 euro a famiglia, ma fino a anche a 320 euro per imbandire la tavola per i festeggiamenti del Capodanno senza rinunce. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti Puglia, in vista del Capodanno per il quale si prevede che quasi nove pugliesi su dieci (88%) consumeranno il cenone di fine anno nelle case, proprie o di parenti e amici, mentre gli altri si divideranno soprattutto tra ristoranti e agriturismi con oltre 10mila presenze secondo le stime di Terranostra e Campagna Amica.

 

Le tavolate si allungano ad una media di 7/8 persone e lo spumante – sottolinea la Coldiretti regionale – si conferma come il prodotto immancabile per più di otto cittadini su dieci (84%), ma è sorprendentemente seguito a ruota dalle lenticchie presenti nell’84% dei menu, forse anche perché sono chiamate a portar fortuna secondo antiche credenze.

 

 

La produzione in Puglia di lenticchia è di circa 5.560 quintali e particolarmente ricercate sono le lenticchie IGP di Altamura, con l’accoppiata vincente– continua la Coldiretti regionale – con cotechino e zampone consumati proprio a fine anno con gran parte della produzione nazionale, ma si rileva anche una apprezzabile domanda di cotechini e zamponi artigianali. Non solo lenticchie tra i piatti portafortuna a fine anno ci sono – continua la Coldiretti Puglia – anche i chicchi di uva presenti nel 60% delle tavole. Ne vanno mangiati dodici, uno per ogni mese dell’anno. E di buon auspicio sono anche i melograni simbolo di riparo e protezione dai problemi che il nuovo anno potrebbe portare.La scelta di prodotto locale a “filiera corta” garantisce freschezza e qualità ma scegliere pesce italiano aiuta anche a sostenere un settore della pesca e acquacoltura che vede impegnate – precisa Impresapesca Coldiretti – circa 12mila imbarcazioni, colpite quest’anno da un drammatico aumento dei costi del gasolio ma anche dalle scelte dell’Unione Europea che colpiscono alcuni dei segmenti trainanti del comparto. La top-ten delle produzioni è guidata dalle alici, seguite da vongole, sardine, naselli, gamberi bianchi, seppie, pannocchie, triglie, pesce spada, gallinelle e sugarelli.

 

Sulle tavole per le feste è forte la presenza del pesce a miglio0 a partire da alici, vongole, sogliole, triglie, anguilla, capitone e seppie ma – sottolinea Coldiretti Impresa pesca – il 63% degli italiani assaggerà il salmone arrivato dall’estero, appena il 10% si permetterà le ostriche e il 7% il caviale spesso di produzione nazionale che viene anche esportata.