Decaro contro la legge ‘salva-poltrone’ in Puglia: “Indecente, 10mila euro al mese anche se Emiliano lascia”

“Il Consiglio regionale pugliese decide di approvare, con votazione segreta, una norma con la quale i consiglieri si garantiscono altri 10 mesi di man

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“Il Consiglio regionale pugliese decide di approvare, con votazione segreta, una norma con la quale i consiglieri si garantiscono altri 10 mesi di mandato (e di stipendio) in caso di dimissioni del presidente e di cosa parlano tutti? Del futuro di Decaro. Di cosa farà Decaro. Di cosa succederà a Decaro. Addirittura ho letto da qualche parte che si tratterebbe di legge anti-Decaro. A me francamente sembra una legge anti-decenza”. Lo scrive in un lungo post su Facebook il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, riguardo la legge regionale che prolunga la legislatura in caso di dimissioni del governatore, Michele Emiliano.

“Invece di pensare al futuro di Decaro – prosegue il sindaco – qualcuno ha provato a spiegare ai cittadini pugliesi come sia possibile che in un periodo come questo, di difficoltà per tanti, dei consiglieri di maggioranza e di opposizione si trovino d’accordo nel garantirsi altre dieci buste paga da 10mila euro ciascuna oltre la fine naturale del loro mandato?”.

“Decaro va avanti scrivendo che «in quanto al mio futuro, non c’è molto da dire. Ho altri diciotto mesi per fare il sindaco di Bari nell’unico modo che conosco: lavorando con impegno ogni giorno insieme ai cittadini”. “Perché – dice ancora – le cariche pubbliche vanno onorate con disciplina e onore: non sono assicurazioni sulla vita né posti di lavoro a tempo indeterminato. Così come non esistono ruoli predestinati né futuri già scritti”.
Decaro poi racconta un aneddoto: “Ieri, passando dalla spiaggia di Pane e Pomodoro, mi è capitato di leggere questa frase: ‘facit l’amooor non sit facenn la uèrr’, fate l’amore non fate la guerra. L’ho trovata particolarmente azzeccata per questo mondo strano. E ho sorriso pensando che spesso le risposte alle domande più complesse ce le danno i cittadini, con il loro buonsenso”. E proprio ai cittadini va l’ultimo pensiero: “Sarà con loro che, a tempo debito, sceglierò cosa fare del mio futuro. E se deciderò di tornare a fare l’ingegnere all’Anas – conclude – lo farò col sorriso sulle labbra. Non sarà certo un dramma per nessuno”.

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