Regione Puglia, norma per salvare le poltrone dei consiglieri: «È nell’interesse dei cittadini»

La permanenza in carica dei consiglieri regionali dopo le (ipotetiche) dimissioni del presidente della Regione Puglia serve ai cittadini che «si aspet

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La permanenza in carica dei consiglieri regionali dopo le (ipotetiche) dimissioni del presidente della Regione Puglia serve ai cittadini che «si aspettano venga rispettata» la durata intera del mandato. E magari anche (o forse soprattutto) a chi vuole garantirsi lo stipendio da consigliere. Eppure l’interesse del cittadino-elettore è il motivo che ha spinto oggi il consigliere regionale della Lega, Gianni De Blasi, a depositare un emendamento alla legge di bilancio – in corso di discussione in queste ore -: in base a questa normetta, dopo le eventuali dimissioni del governatore i consiglieri resterebbero in carica altri sei mesi più uno, oltre naturalmente al tempo necessario per indire le nuove consultazioni.

Regione Puglia, norma per salvare le poltrone dei consiglieri: «È nell’interesse dei cittadini»

Un blitz in piena regola, ovviamente condiviso con pezzi della maggioranza che sostiene Michele Emiliano (cioè con alcuni esponenti di Pd, Cinque Stelle e civiche), per modificare le norme di funzionamento della Regione con l’incredibile spiegazione di voler garantire il «proseguimento del programma di governo condiviso in sede di insediamento del Consiglio regionale». Una proposta tanto più incredibile perché l’opposizione, che con la Lega ha presentato l’emendamento, sulla carta dovrebbe avere l’interesse a tornare al voto quanto prima.

L’emendamento stabilisce che dopo le dimissioni del presidente «si procede all’indizione delle nuove elezioni entro sei mesi» (oggi è «entro tre mesi»), termine che decorre «dalla presa d’atto da parte del Consiglio regionale» che deve avvenire «entro 30 giorni». Insomma, se Michele Emiliano si candidasse alle Europee del 2024, interpretando la norma in base a quanto avvenne 5 anni fa, i consiglieri regionali rimarrebbero in carica circa 10 mesi in più, e nel frattempo la Regione sarebbe retta dal vicepresidente.

Secondo alcune letture, l’emendamento andrebbe inquadrato anche nel gioco di specchi in corso tra Emiliano e Antonio Decaro, possibile candidato del centrosinistra per le prossime Regionali, il cui mandato da sindaco di Bari scade nel maggio 2024. Se Emiliano fosse eletto alle Europee, le elezioni regionali andrebbero all’autunno e dunque Decaro rimarrebbe al palo per circa 6 mesi.

L’emendamento potrebbe essere votato a scrutinio segreto nel corso della serata. Fratelli d’Italia annuncia voto contrario.

AMATI: «AZIONE È CONTRARIA»

“Siamo contrari – risponde alla “Gazzetta” Fabiano Amati, presidente della commissione bilancio e commissario regionale di Azione – fa sorridere il fatto che il proponente sia dell’opposizione, cioè una collocazione politica sulla carta disponibile solo ad accorciare la legislatura ma mai ad allungarla. Ma il mondo gira ormai al contagio. Ma questa sorprendente circostanza prova l’esistenza di un esecutore e diversi mandanti nascosti al pubblico, più o meno come i riservatissimi ospiti delle strutture alberghiere luxury, quelle a cinque stelle. Noi siamo contrari perché la proposta viola il sistema elettorale presidenziale ed è poggiata non su necessità di governo della Puglia ma per meglio attivare la stagione dei lunghi coltelli. Spero intervenga il presidente Emiliano a chiarire le sue intenzioni politiche, perché il problema è sempre lo stesso: piegare le istituzioni alle proprie esigenze di manovra politica o di carriera.”

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