’ E’ il Presepe che fa il Natale

LA TRADIZIONE presepistica di Manfredonia è lunga e intensa. Per tanti aspetti il presepio rappresenta il cuore dei manfredoniani che per il Natale

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LA TRADIZIONE presepistica di Manfredonia è lunga e intensa. Per tanti aspetti il presepio rappresenta il cuore dei manfredoniani che per il Natale prende la forma della rappresentazione scenica della nascita di Gesù Bambino. Le evoluzioni temporali hanno introdotto luminarie e attrazioni esotiche che pure hanno un appeal diffuso, ma è il Presepio a dare senso e sostanza al Natale. Manfredonia lo celebra con due mostre curate da due associazioni storiche cittadine: l’Associazione italiana amici del presepio e l’Associazione presepistica sipontina “Giuseppe Furio”. Sono allocate rispettivamente presso l’ormai ex LUC (Laboratorio urbano culturale) e in un ampio locale nei pressi della chiesa Stalla Maris. Sono parte caratterizzante la tradizione natalizia sipontina e sono meta di folle di visitatori.
OLTRE una ventina per mostra le opere presentate frutto dell’ingegno e della laboriosità di persone, uomini e donne, di varia età, che per gran parte dell’anno dedicano del loro tempo libero a ideare e costruire quell’immaginifica rappresentazione di un evento che ha impresso al mondo una visione della vita più consona alla natura umana. Fra i presepisti tradizionali, moltissimi i giovani che si dedicano a quella specifica arte che apprendono nei corsi che le due associazioni tengono nelle rispettive sedi. Si insegna non solo quella che è la composizione scenica del presepio, ma anche lo studio e la fattura dei materiali utilizzati per realizzare l’ambientazione della nascita del Bambino Gesù e la variegata umanità che si muove intorno. Non ultimi gli animali, con le pecorelle in evidenza ma non mancano anche i pennuti da cortile.
LA CONFIGURAZIONE dell’evento si perde nei più remoti ambiti del tempo. I primi esempi provengono dalla tradizione tardo antica e medievale; ne parlano gli evangelisti Matteo e Luca; una raffigurazione risalente al terzo secolo della Vergine con Gesù Bambino si trova nelle Catacombe di Priscilla a Roma. A concepirlo nella concezione realistica poi diffusasi in tutto il mondo, è stato san Francesco e Giotto ne ha dato la consacrazione artistica nella Cappella degli Scrovegni di Padova. Al santuario di San Matteo presso San Marco in Lamis un grande presepio fa bella mostra di sé in pianta stabile tutto l’anno. Rinomati le ricostruzioni artistiche settecentesche di Napoli. Ma di presepi, articolati e semplici, se ne allestiscono nelle chiese e in casa.
SONO CREAZIONI che vanno al di là della testimonianza di fede per assumere il valore di una cerimonia che si rinnova di anno in anno. I vari “pezzi” di varia altezza, sono in gran parte realizzati a mano secondo l’allestimento scelto. Ma c’è anche un fiorente mercato che vende figure del presepe a 10 euro a centimetro. Ci sono presepi che si rifanno ad una ambientazione antica, con paesaggi e figure che richiamano l’epoca della nascita di Gesù, ma ci sono anche ambientazioni per così dire moderne. Un autore ha sceneggiato il presepe con un barcone di migranti che naviga verso la Grotta di Betlemme seguendo la Stella cometa.
Michele Apollonio

 

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