La tragedia dei minori scomparsi, in Puglia e Basilicata sono 5mila

Li chiamano i «desaparecidos» d’Italia. Sono un esercito di scomparsi nel nulla, senza lasciare traccia. Un caso su due riguarda i minori. È impietoso

Angelo Cera torna libero dopo 3 mesi.
Agguato in viale Europa: 32enne ferito a colpi di arma da fuoco
Boss evaso, il Dap: «Accertamenti urgenti su quanto avvenuto a Badu ‘e Carros»

Li chiamano i «desaparecidos» d’Italia. Sono un esercito di scomparsi nel nulla, senza lasciare traccia. Un caso su due riguarda i minori. È impietoso il quadro che emerge dalla relazione dell’Ufficio del commissario straordinario del Governo per le persone scomparse di cui non si è più avuta notizia. Ogni giorno in Italia scompaiono circa 30 minori, la maggioranza sono stranieri ma anche i più difficili da rintracciare rispetto agli italiani perché entrano nel Paese clandestinamente, vengono inseriti nel circuito di protezione da cui spesso si allontanano facendo perdere le tracce.

La tragedia dei minori scomparsi, in Puglia e Basilicata sono 5mila

In Puglia, dei 5.250 scomparsi ancora da rintracciare, oltre 4mila sono minori, poco più i un centinaio italiani e i restanti tutti stranieri. Un numero drammatico e preoccupante. Dietro ogni bambino dileguato, scappato, rapito, perduto, ci sono famiglie in cerca di risposte e straziate. Una piccola parte è vittima di rapimenti, altre di sfruttamento, di tratta di esseri umani, di scontri tra ex coniugi. Ci sono i casi nazionali più noti (Denise Pipitone, Angela Celentano, Emanuela Orlandi, Mirella Gregori, Sergio Isidori) e i «missing» pugliesi, quei minori inghiottiti nel nulla da anni, decenni: è il caso Mauro Romano (scomparso da Racale nel 1977 quando aveva appena 6 anni) o Salvatore Marino (la sua famiglia è originaria di Castrignano del Capo), scomparso all’età di 4 anni sulle rive del Rodano nel 1984, o Vincenzo Monteleone di Adelfia scomparso nel 1978 all’età di 10 anni o Alessandro Ciavarella scomparso da Monte Sant’Angelo nel 2009 all’età di 16 anni.

In Basilicata, dal 1974 sino al 2022, sono 812 le persone svanite nel nulla, più della metà sono minori di anni 18: di questi 20 hanno meno di 10 anni. «La legge sulle persone scomparse ha compiuto 10 e già necessita di una revisione a cui l’associazione sta lavorando. La figura del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse (attualmente è il prefetto Antonino Bella) è stata istituita nel 2007 per assicurare il coordinamento tra le amministrazioni statali competenti in materia, per monitorare l’attività delle istituzioni e degli altri soggetti privati impegnati a fronteggiare il fenomeno dei «missing», favorendo il confronto tra i dati a carattere nazionale su persone scomparse e cadaveri non identificati e quelli a carattere territoriale. «Penelope», l’associazione che dal 2002 riunisce voci e aspettative di famiglie e amici delle persone di cui si sono perse le tracce, monitorando e sollecitando l’operato degli organi istituzionali, è tra i soggetti maggiormente impegnati a sostenere le famiglie che subiscono la scomparsa di un loro congiunto.

«Penelope nei suoi vent’anni di attività al fianco delle persone scomparse – spiega Annalisa Loconsole, presidente di Penelope Puglia e lei stessa figlia di una persona scomparsa e non ancora trovata (il papà Antonio, il vigile del fuoco malato di Alzheimer, uscì dalla sua abitazione di Bari il 4 agosto del 2006 senza più farvi ritorno) – chiede omogeneità delle risorse messe in campo in caso di scomparse. Non possono esserci regioni più o meno virtuose e dice basta ai ritrovamenti a km zero di persone non più in vita. Reclama a gran voce l’attivazione a regime della banca dati del Dna e poi un focus sui minori. Sono sempre tantissimi e spesso più invisibili tenuto conto che molti sono stranieri». «Quest’anno – continua Annalisa Loconsole – come Penelope Italia abbiamo voluto dare spazio ai piccoli lanciando il fumetto “Allarme al parco”, disegnato da Emanuela Pedri (sorella di Sara, ginecologa scomparsa in Trentino quasi due anni fa), con il quale vogliamo spiegare ai più piccoli cosa fare in caso di scomparsa di un familiare, un amichetto. L’auspicio è quello di portare questo fumetto nelle scuole per spiegare ai bambini un tema così delicato e le emozioni che si vivono quando ci si ritrova a vivere il dramma della scomparsa, dalla preoccupazione, alla disperazione, all’attesa trepidante di notizie, alla felicità del ritrovamento della persona cara».

COMMENTI

WORDPRESS: 0