Dopo il caso del concorso Arpal, esplode una nuova polemica in Puglia, questa volta in ambito sanitario. È l’ex consigliere regionale Mario Conca a so
Dopo il caso del concorso Arpal, esplode una nuova polemica in Puglia, questa volta in ambito sanitario. È l’ex consigliere regionale Mario Conca a sollevare la questione: “In Puglia – scrive sui social – si diventa primari soprattutto per appartenenza politica, la bravura è sempre più un optional. Se arrivi terzo e secondo, ma sei, sei stato o sarai candidato con Emiliano, puoi risultare anche primo.
Le direzioni strategiche l’hanno fatto a più riprese, e la Saracino a Manduria l’ho citata più volte come case history, ma per la scelta del direttore di Cardiologia all’ospedale Di Venere (a Bari, ndr) hanno dimostrato di essere pure scorretti e ciucci con le tabelline.
E non mi riferisco al fatto che all’orale quello sponsorizzato dal sistema prende sempre il massimo dei punti rispetto alla concorrenza, i titoli o ce l’hai o non te li puoi inventare, ma alla semplice addizione che si impara alle elementari”. Poi, commentando una tabella da lui postata su Facebook scrive: “Se guardate l’immagine riepilogativa noterete che all’Asl Bari non sanno fare i conti. Non bastando i 30 punti del colloquio per nominare primario Vincenzo Bonfantino, guarda caso già segretario cittadino del Pd di Bitritto per anni, gli assegnano uno 0.25 in più, visto che 26+30 farebbe 56. Per garantire la pole all’amico, qui interviene la magia, tolgono 4 punti al vincitore morale del concorso, il cardiologo Paolo Colonna. Si, è proprio cosi, per la Asl Bari 35.5+24 non fa 59.5, ma solo 55.5. Le chiedo scusa io dottor Colonna, tanto loro non lo faranno mai. Così come chiedo scusa a tutti i medici bravi che si vedono limitare carriere e aspettative da una dirigenza succube del potere politico che l’ha nominata”.E conclude: “Come vedete non salvano neanche le apparenze, sono semplicemente scandalosi e immeritocratici, ma hanno la faccia tosta di lamentarsi dei medici pugliesi che fuggono dalla Puglia e dalle strutture pubbliche”.
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