L'89% dei comuni pugliesi - 230 su 257 - è a rischio idrogeologico per frane e alluvioni, dovuti anche agli effetti del cambiamento climatico. Secondo
L’89% dei comuni pugliesi – 230 su 257 – è a rischio idrogeologico per frane e alluvioni, dovuti anche agli effetti del cambiamento climatico. Secondo Coldiretti Puglia – che ha commentato il dato in occasione della giornata mondiale del suolo che ricorre oggi 5 dicembre 2022 – a pagare il prezzo più alto sono le quasi 12mila imprese che vi operano. Il rischio idrogeologico riguarda contesti prevalentemente agricoli o naturali perché in Puglia la terra frana e si “consuma anche a causa dell’abbandono delle aree rurali per fattori diversi, a cui si aggiungono fenomeni meteorologici sempre più intensi” evidenzia Coldiretti Puglia.
A rischio sarebbero tutti i comuni della Bat, il 95% di quelli nelle province di Foggia e Brindisi, il 90% della provincia di Bari e l’81% dei comuni leccesi. Oltre 8mila i pugliesi esposti a frane e circa 120mila quelli esposti ad alluvioni”.
Secondo i dati del Rapporto 2022 del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, nel 2021 in Italia il consumo di suolo è tornato a crescere ad una velocità che supera i 2 metri quadrati al secondo, ossia 19 ettari al giorno, quasi 70 km2 di nuove coperture artificiali in un solo anno che causano la perdita di aree naturali e agricole. Il valore più alto negli ultimi dieci anni.
Gli incrementi maggiori, indicati dal consumo di suolo netto in ettari dell’ultimo anno, sono avvenuti nelle regioni Lombardia (con 883 ettari in più), Veneto (+684 ettari), Emilia-Romagna (+658), Piemonte (+630) e Puglia (+499). In particolare, in Puglia il consumo di suolo nel 2021 si è attestato intorno ai 158.695 ettari, pari all’8,2% del territorio, in crescita del 498,6% rispetto al 2020.
“Anche in Puglia ci sono molte aree caratterizzate da pericolosità geomorfologica ed idraulica che l’aumento del consumo di suolo contribuisce a mettere sempre più a rischio. I nostri comuni non possono più espandersi come in passato: serve coraggio per dire basta al consumo indiscriminato dei terreni. Dobbiamo puntare sul riutilizzo del preesistente ed è questa la ratio della proposta per il contrasto al consumo di suolo che ho presentato già lo scorso anno il cui esame è iniziato nelle scorse settimane in commissione Ambiente. Continuerò a battermi perché questa proposta venga approvata il prima possibile, non possiamo perdere tempo ulteriore” dichiara il vicepresidente del consiglio regionale Cristian Casili.”Il provvedimento prevede che i comuni possano prevedere consumo di suolo esclusivamente nei casi in cui lo strumento di pianificazione comunale abbia dimostrato l’insostenibilità tecnica ed economica di riqualificare e rigenerare aree già edificate. La proposta dà priorità al riutilizzo di terreni già costruiti e impermeabilizzati, evitando nuove costruzioni e impermeabilizzazioni su suoli vegetati o permeabili. Sono centinaia gli spazi in abbandono nelle nostre città, per questo un articolo della proposta è interamente dedicato ai ‘luoghi del riuso’ per promuovere il riuso temporaneo del patrimonio immobiliare esistente. L’articolo prevede che i comuni individuino questi luoghi e li mettano a disposizione dei cittadini che ne fanno richiesta, sulla base di uno specifico progetto di riuso e previa sottoscrizione di una Convenzione approvata dal Consiglio comunale. I progetti devono mirare a sviluppare l’interazione tra la creatività, l’innovazione, la formazione e la produzione culturale in tutte le sue forme, creando opportunità di impresa, di occupazione e start up. Dobbiamo valorizzare la nostra vocazione turistica e agricola, non continuare a consumare suolo in maniera indiscriminata”.
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