L’unica certezza è che la natura non si può addomesticare. Quello che può far l’uomo è avere maggior cura del territorio, migliorare i comportamenti i
L’unica certezza è che la natura non si può addomesticare. Quello che può far l’uomo è avere maggior cura del territorio, migliorare i comportamenti individuali e collettivi, evitare di costruire dove non dovrebbe. In una parola «mitigare» gli effetti di disastri inevitabili. A spiegarlo è il professor Pierfrancesco Dellino, ordinario di Vulcanologia all’Università di Bari e coordinatore della Commissione Grandi rischi della Protezione civile nazionale.
Professor Dellino, quello che è successo ad Ischia riaccende i riflettori sul dissesto idrogeologico del Paese. E anche della Puglia. Qual è la situazione a queste latitudini?
«Eventi di questo tipo possono toccare principalmente l’area del Gargano. Territori pianeggianti, come il Barese e il Tarantino, sono evidentemente meno esposti».
Coldiretti però rileva che l’89% dei Comuni pugliesi è a rischio. Una percentuale altissima.
«Vero, ma parliamo di rischi diversi e soprattutto di intensità diverse. Se a Bari piove non viene giù mezza città, naturalmente, ma si allagano i sottovia. Il che, ovviamente, rappresenta un disagio. In Daunia, invece, la pericolosità cresce notevolmente».
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