Dal taglio al cuneo ai voucher, le 10 misure per il lavoro contenute nella manovra

Dal taglio al cuneo (solo lato lavoratori) al potenziamento dei voucher per determinati settori (caratterizzati dalla stagionalità). A nuovi mesi di C

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Dal taglio al cuneo (solo lato lavoratori) al potenziamento dei voucher per determinati settori (caratterizzati dalla stagionalità). A nuovi mesi di Cigs in più per le aziende in difficoltà alla prima revisione del Reddito di cittadinanza. Fino ad arrivare al maxi piano per spingere le competenze Stem a scuola (e iniziare così a contrastare un mismatch che ha raggiunto il 46,5% delle assunzioni previste, con picchi del 60-70% proprio per le professioni scientifico-tecnologiche). Sono 10 le principali misure che il governo Meloni ha messo in campo sul lavoro, contenute nella bozza di manovra 2023. Vediamole nel dettaglio.

Taglio al cuneo

Il primo intervento previsto dall’ultima bozza di legge di Bilancio 2023 è la riduzione del cuneo fiscale contributivo. Si prosegue sulla strada tratteggiata dal precedente governo Draghi. Viene confermata, così, per il 2023 la riduzione del cuneo fiscale contributivo, tutto a vantaggio dei lavoratori, per due punti fino a 35mila euro di reddito, e di un punto ulteriore, quindi in totale tre punti, fino a 20mila euro (1.538 euro al mese). Tenuto conto dell’eccezionalità della misura resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

Congedo parentale

Viene po introdotto un mese di congedo aggiuntivo che può essere fruito dalla madre lavoratrice, fino al sesto anno di vita del bambino, retribuito all’80% (e non al 30%) della retribuzione (la novità, nell’ultima bozza di testo, si applica alle lavoratrici che cessano il periodo di maternità obbligatoria a decorrere dal 1° gennaio 2023).

Premi di produttività

L’ultima bozza di legge di Bilancio conferma la riduzione dal 10 al 5% della cedolare secca sui premi di produttività fino a 3mila euro per redditi fino a 80mila euro

Incentivi alle assunzioni

Novità sul fronte incentivi. Per l’assunzione di percettori del Rdc lo sgravio al 100% è per i contratti stipulati da gennaio a dicembre 2023, vale per 12 mesi fino a un massimo di 6mila euro (l’esonero è alternativo a quello previsto dall’articolo 8 del Dl 4 del 2019). L’esonero vale anche per le trasformazioni di contratti a termine effettuate nel 2023. Per quanto riguarda i giovani under36 l’attuale sconto totale (triennale) previsto dalla legge di Bilancio 2021 è prorogato anche per le nuove assunzioni (incluse le trasformazioni) a tempo indeterminato effettuate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. Prorogato anche l’incentivo al 100% (sempre entro i 6mila euro l’anno) per l’assunzione di donne lavoratrici effettuate a decorrere dal 1º gennaio 2023 al 31 dicembre 2023.

Reddito di cittadinanza

Nel 2023 il reddito di cittadinanza è riconosciuto nel limite massimo di 8 mensilità (non più 12) per le persone “occupabili”. La novità, è scritto nel testo in bozza della manovra, non si applica «in caso di nuclei al cui interno vi siano persone con disabilità, minorenni o persone con almeno sessant’anni di età». Tutto ciò in attesa dell’annunciata riforma organica delle misure di sostegno alla povertà e di inclusione attiva. Sempre dal 1° gennaio tutti i soggetti “attivabili” devono essere inseriti, per un periodo di sei mesi, in un corso di formazione e/o di riqualificazione professionale. In caso di mancata frequenza del corso si decade dal sussidio, così come nel caso del primo rifiuto a una offerta di lavoro congrua. Le regioni sono tenute a trasmettere all’Anpal gli elenchi dei soggetti che non rispettano l’obbligo di frequenza dei percorsi di formazione. Tutti i componenti del nucleo devono risiedere nel territorio italiano.

Lavoro occasionale

Nel caso di stipula di un contratto di lavoro stagionale o intermittente il maggior reddito percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico fino a 3mila euro lordi. Sono comunicati all’Inps esclusivamente i redditi eccedenti tale limite massimo con riferimento alla parte eccedente.

Semplificazione Isee

Arrivano le prime semplificazioni all’Isee. Fino al 31 dicembre si potrà presentare la Dsu nella modalità non precompilata. Dal 1° luglio 2023 la presentazione della Dsu da parte del cittadino dovrà avvenire prioritariamente in modalità precompilata (sarà un decreto del Lavoro, sentiti Inps, Entrate e Garante privacy, a spiegare come consentire al cittadino la gestione della dichiarazione precompilata resa disponibile in via telematica da Inps)

Nuova cigs per le aziende in crisi

La bozza di manovra rifinanzia anche gli ammortizzatori in casi di difficoltà aziendale. Per completare i piani di recupero occupazionale di imprese operanti in un’area di crisi industriale complessa si stanziano ulteriori 70 milioni da ripartire tra le regioni (con decreto del Ministro del lavoro, di concerto con il Mef) per garantire nuova Cigs. Dieci milioni per il 2023 vanno invece per misure di sostegno per i lavoratori dipendenti dalle imprese del settore dei call center. Sempre a valere sul Fondo sociale per l’occupazione e formazione, si prevede che 30 milioni di euro per l’anno 2023, vadano al finanziamento dell’indennità onnicomprensiva, pari a trenta euro per l’anno 2023, per ciascun lavoratore dipendente da impresa adibita alla pesca marittima, compresi i socilavoratori delle cooperative della piccola pesca, in caso di sospensione dal lavoro derivante sia da misure di arresto temporaneo obbligatorio che di arresto temporaneo non obbligatorio. E sempre dal Fondo sociale per occupazione e formazione si prendono 50 milioni per il 2023 per nuovi mesi di Cigs per le aziende in crisi (articolo 44 del dl 109 del 2018).

Voucher

Tornano i cosiddetti voucher, i buoni lavoro aboliti dal governo Gentiloni, con un limite di utilizzo che sale da 5mila a 10mila euro anche per le prestazioni lavorative occasionali svolte nell’ambito delle attività agricole di carattere stagionale per non oltre 45 giorni nell’anno solare. Per ogni giornata lavorativa va corrisposto al lavoratore un compenso pattuito per la prestazione in misura pari almeno a quella minima fissata per la remunerazione di tre ore lavorative prevista per il settore agricoltura.

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