Dodici omicidi, tredici vittime, due piani omicidiari nei confronti di un imprenditore e di un collaboratore di un'azienda agricola sventati dalle for
Dodici omicidi, tredici vittime, due piani omicidiari nei confronti di un imprenditore e di un collaboratore di un’azienda agricola sventati dalle forze dell’ordine. Numerosi gli agguati falliti, tra cui quello di Ivan Narciso, ferito il 21 ottobre in viale Europa.
E’ drammatico il bilancio nella terra della ‘Quarta Mafia’ dove si uccide con modalità sudamericane. L’ultimo grave fatto di sangue ieri sera, quando nei pressi di un chiosco di viale Giotto, Agostino Corvino, nipote del boss Tolonese, è stato crivellato di colpi e ucciso mentre insieme alla sua compagna stava festeggiando 50 anni.
Delitti di mafia ma non solo. Giovani uccisi per futili motivi o per gelosia. Altri ancora, come l’omicidio di Lorenzo Gerardo Tammaro compiuto il 3 ottobre in via Salvo D’Acquisto a Orta Nova, presumibilmente per vendicare la morte di Andrea Gaeta, il figlio ventenne del presunto boss del posto assassinato per motivi di gelosia la notte del 3 settembre in via Saragat dal reo confesso Mirko Tammaro.
Le vittime di San Severo
La notte del 28 ottobre, nella città dell’Alto Tavoliere, un uomo sulla sessantina affetto da una grave patologia, ha accoltellato a morte il padre 98enne (continua a leggere).
Il 13 agosto, il 52enne Maurizio Cologno, è stato freddato da almeno tre colpi d’arma da fuoco esplosi da distanza ravvicinata nei pressi di uno stabilimento balneare in località Punta Pietre Nere di Marina di Lesina.
La sera del 18 luglio, tra via Lucera e via Ferrini, un tentativo di chiarimento tra un 16enne e un 17enne si è trasformato in tragedia provocando la morte di Francesco Pio D’Augelli, ucciso con una coltellata infertagli all’altezza della aorta sottorenale da un minorenne tornato in libertà dopo tre mesi trascorsi nel carcere minorile di Bari con l’accusa di omicidio, con il quale la vittima si era data appuntamento per fare chiarezza sullo scambio di messaggi che pochi mesi prima l’accoltellatore aveva scambiato con la fidanzata di lui, nonché a poche ore dal litigio verbale avvenuto tra i due la notte tra sabato 16 e domenica 17 luglio in un lido di Marina di Lesina (la ricostruzione dell’omicidio).
L’8 aprile era toccato al 30enne Salvatore Lombardi, il 29enne pregiudicato ucciso in un giardino pubblico tra via Tommaso Forte e via Fortore, per il quale, con l’accusa di omicidio volontario, è stato fermato un 17enne. Il giovane, dopo aver fissato un appuntamento con la vittima e aver consumato presso l’esercizio commerciale, ha esploso 7 colpi d’arma da fuoco calibro 7.65, cinque dei quali hanno colpito Lombardi al volto e alla testa, rinvenuto a terra in una pozza di sangue. “Mi hanno riferito che non appena fossi diventato maggiorenne mi avrebbe ucciso”, avrebbe detto nel corso dell’udienza di convalida del fermo davanti al gip del tribunale di Bari.
Gli omicidi a Foggia
L’11 luglio, in via Lucera, Alessandro Scopece, titolare 37enne di un autolavaggio con precedenti per droga, è stato assassinato nei pressi della parrocchia Sacro Cuore davanti a tanti ragazzi impegnati in quel momento nei giochi estivi
Sempre nel capoluogo dauno, il 17 maggio, davanti al carcere di via delle Casermette, è stata interrotta l’esistenza di Alessandro Scrocco. Il 32enne era un sorvegliato speciale in regime di semilibertà dal luglio 2020. Stava scontando una pena a 16 anni e due mesi per l’omicidio di Giuseppe Speranza avvenuto il 2 gennaio 2010 nei pressi della chiesa Sacro Cuore del Rione Candelaro, maturato dopo un violento litigio scoppiato la notte di Capodanno. Stava scontando l’ultima parte della sua pena attraverso i servizi sociali: dal lunedì al venerdì al Banco Alimentare, il martedì e il giovedì pomeriggio presso la parrocchia di Gesù e Maria. Tutte le sere rientrava in carcere. Esattamente così come stava facendo la sera dell’omicidio.
In via Silvio Pellico, la sera del 25 marzo, Roberto Russo, 52enne foggiano con precedenti per stupefacenti, mentre era fermo all’interno della sua auto, è stato affiancato dai killer e ucciso sul colpo. Nel febbraio 2020, comparve in un servizio de ‘Le Iene’ in cui si affrontava il tema della mafia in città.
Gli altri delitti
Il 30 luglio, nelle campagne tra Cerignola e Manfredonia sono stati assassinati Gerardo e Pasquale Davide Cirillo, padre e figlio di 58 e 27 anni. Per il fatto gli agenti della squadra mobile di Foggia, con i colleghi del commissariato di Cerignola e i carabinieri della Compagnia ofantina, hanno arrestato a Trinitapoli il 45enne Giuseppe Rendina (i dettagli), già intercettato perché sospettato per l’omicidio del 12 marzo avvenuto all’esterno di un casolare di campagna in agro di Zapponeta, dove era stato trovato senza vita il corpo di Giuseppe Ciociola, agricoltore 59enne di Manfredonia, ucciso con un colpo di pistola alla nuca.
Nelle mani degli inquirenti ci sarebbero alcune intercettazioni-chiave relative al duplice omicidio. Oltre agli spari, si sentirebbero le parole di una delle vittime (“Giuseppe non dico niente a nessuno”) e poi il rumore di oggetti pesanti trascinati al suolo, forse i corpi delle vittime chiusi in due grossi sacchi e occultati sotto cumuli di tubi irrigui.
I piani omicidiari
Le vittime sarebbero state di più se gli uomini della squadra mobile della questura di Foggia non avessero interrotto il piano omicidiario di Emiliano Francavilla & Co., il gruppo mafioso che la sera del 26 giugno, nei pressi del casello autostradale della zona Industriale, erano pronti ad ammazzare Antonio Fratianni, il noto imprenditore di Foggia che il 6 agosto verrà arrestato con l’accusa di essere l’esecutore materiale del tentato omicidio di Antonello Francavilla e del figlio 15enne del 2 marzo a Nettuno (continua a leggere).
Il 23 settembre è stato sventato l’omicidio di un collaboratore dei una impresa agricola. Due soggetti, tra cui il 29enne Giuseppe Bruno, sarebbero stati incaricati di assassinarlo (continua a leggere).
Gli altri agguati
Il 21 ottobre Ivan Narciso – recentemente condannato a 5 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione nell’ambito del processo ‘Decimabis’ – è stato colpito ad una spalla, forse con un fucile, nei pressi della sua abitazione in viale Europa.
La sera del 4 dello stesso mese, a Macchia, frazione di Monte Sant’Angelo, c’è stato un duplice tentato omicidio. Due i soggetti coinvolti, loro malgrado: un 30enne ferito ad una spalla e un altro soggetto rimasto illeso (da qui la contestazione doppia). Per i fatti, dopo 24 ore di ricerche, è stato arrestato Orazio Pio La Torre.
Il 1 settembre a Manfredonia, Giovanni La Torre di 45 anni, noto alle forze dell’ordine, è stato raggiunto da quattro colpi d’arma da fuoco esplosi al suo indirizzo nei pressi del Luna Park dell’area mercatale di via Scaloria, da un ragazzo, verosimilmente dopo un litigio con il figlio della vittima. Per il tentato omicidio è finito in carcere il 24enne Michele Vairo.
Il 9 agosto due persone sono rimaste ferite nei pressi di una masseria di Vieste. Il 2 giugno un uomo di 58 anni è stato ferito con due fendenti all’addome, al termine di un violento litigio, con una o più persone. Il fatto è successo nella serata di ieri a Peschici.
La notte del 14 agosto al termine di una festa di compleanno, in un locale di Borgo Segezia, dopo un litigio per futili motivi, un uomo si è allontanato da un locale per fare ritorno poco dopo a bordo di un’autovettura Fiat Grande Punto, con la quale – a folle velocità – ha tentato di investire i presenti all’esterno del locale. A farne le spese un altro cittadino straniero che era tra gli avventori e che ha riportato lesioni giudicate guaribili in 30 giorni.
Il 19 luglio in Vico I Addolorata a Cerignola, un 42enne, è rimasto ferito da un colpo di pistola. Sempre nella città ofantina, il 30 aprile, un 31enne era stato raggiunto da tre colpi d’arma da fuoco mentre si trovava davanti a una sala scommesse. Per il fatto è stato arrestato un 31enne. Rientra nel novero dei tentati omicidi il tentativo di un 26enne di investire e uccidere due fratelli a Foggia.
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