Non fu solo l’ex direttore generale dell’Oncologico di Bari, Antonio Delvino, a chiedere al papà di Antonella Laricchia, alla vigilia delle elezio
Non fu solo l’ex direttore generale dell’Oncologico di Bari, Antonio Delvino, a chiedere al papà di Antonella Laricchia, alla vigilia delle elezioni regionali 2020, «che mia figlia Antonella e il Movimento 5 Stelle fornissero un appoggio politico al presidente Michele Emiliano e alla coalizione di centrosinistra». Giuseppe Laricchia, coordinatore tecnico di radiologia dell’Irccs, ha raccontato alla Digos di Bari che una indicazione simile gli arrivò pure dal suo primario, «che mi sollecitava una risposta di mia figlia alla proposta del Delvino».La Procura di Bari ha aperto un fascicolo su questa storia perché a ottobre 2020 il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha querelato per diffamazione Alessandro Di Battista. L’ex parlamentare Cinque Stelle in una trasmissione tv ha raccontato le presunte pressioni fatte alla Laricchia affinché si alleasse con il Pd o rinunciasse alla candidatura. Il pm Savina Toscani ha chiesto l’archiviazione della querela, perché – ha scritto – Di Battista ha riferito fatti veri, confermati dalla stessa protagonista. Tuttavia gli atti dell’indagine, pur non avendo mai ricondotto le presunte pressioni all’iniziativa di Emiliano (di cui la Laricchia ha riferito un messaggio Whatsapp del il 16 agosto 2020, «con il quale mi è stato chiesto un incontro durante il quale mi sarebbero state prospettate le “intenzioni dedicate a te in modo particolare”»), restano i variegati e inutili tentativi per indurre l’esponente grillina ad accettare l’accordo
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