L’ex vicepresidente del Foggia Massimo Curci è stato condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione. La sentenza è stata pronunciata nel processo bis dell
L’ex vicepresidente del Foggia Massimo Curci è stato condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione. La sentenza è stata pronunciata nel processo bis della Corte d’Appello di Milano.
Come riporta l’Ansa, il commercialista è accusato di autoriciclaggio di circa 2 milioni di euro per fronteggiare le spese di gestione del club rossonero e pagare gli stipendi, nella stagione 2015/16, violazione delle norme tributarie in relazione a compensazioni di credito fittizio, per un ammontare di 31 milioni di euro di imposte, e per evasione fiscale in quanto, nel 2015, avrebbe dichiarato meno di quanto guadagnato in realtà.
L’ex presidente e socio del club rossonero era stato condannato a 6 anni in primo grado, sentenza poi confermata anche in appello. La Cassazione aveva però annullato, con rinvio, la sentenza di secondo grado su richiesta della difesa che aveva eccepito sull’entità della pena. Con il processo bis si è giunti alla nuova condanna, ridotta di un anno e 8 mesi.
Curci fu arrestato nel dicembre del 2017 nell’ambito della operazione Security, con l’accusa di autoriciclaggio. Un mese prima, l’8 novembre, nei suoi confronti fu eseguito il decreto di sequestro preventivo d’urgenza, per un valore di beni pari a 8,2 milioni di euro, emesso dal Pm della Dda milanese Paolo Storari, mediante il sequestro di beni mobili (autovetture di grossa cilindrata), denaro e polizze assicurative.
Il 16 luglio 2018 la Guardia di Finanza, nella sua villetta di Carapelle, trovò “un vero e proprio pozzo di San Patrizio”. Nel sottotetto dell’abitazione dei suoceri, le Fiamme Gialle recuperarono polizze per 20 milioni di euro, intestate al figlio, alla moglie, al fratello e all’anziana madre di Curci, denaro contante e assegni (un centinaio, tra circolari e post datati) per un valore complessivo di 4milioni di euro. E ancora una decina di orologi Rolex, e altrettanti di marchi meno prestigiosi. Tra i beni sequestrati, anche una Porsche Carrera decappottabile bianca. Nell’ottobre dello stesso anno, il Tribunale del Riesame confermò il sequestro.
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