Pesca in allarme rosso, l’appello all’Europa

«La pesca italiana è in allarme rosso per l’impatto della crisi del prezzo dell’energia e dei carburanti: non rendiamo insostenibile per i pescato

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Porto di Manfredonia - Wikipedia

«La pesca italiana è in allarme rosso per l’impatto della crisi del prezzo dell’energia e dei carburanti: non rendiamo insostenibile per i pescatori una pesca che l’Europa ha reso sostenibile per le risorse ittiche». L’intervento dell’Alleanza Pesca al Parlamento Europeo accende i riflettori sulle conseguenze drammatiche del caro-gasolio, della crisi energetica e sul futuro della flotta. Perdita di profitto, costi insostenibili, imbarcazioni ferme in porto, occupazione a rischio. La situazione determinata sulla pesca italiana dalla crisi del prezzo dell’energia e dei carburanti ha assunto caratteristiche drammatiche che non accennano a stemperarsi. Considerata l’importanza del costo del carburante per le imprese pescherecce, in Italia si stima una perdita di profitto lordo per il settore, nei primi mesi dell’anno, pari a circa il 28% rispetto al profitto realizzato negli anni 2020 e 2021. Tale calo risulta ancora più grave se si considera che il raffronto è basato sull’annualità 2020 che aveva già subìto contrazioni notevoli in termini di fatturato e giorni di attività a causa della crisi pandemica. Le imprese di pesca scontano una forte dipendenza dal carburante ed i motori delle imbarcazioni, soprattutto per quanto riguarda i sistemi a traino, risultano fortemente energivori. Per questi ultimi tipi di pesca l’incidenza dei costi di produzione è infatti nell’ordine del 60/70%. L’impatto della crisi energetica riguarda quindi, in modo più profondo, questo sistema di pesca, ovvero circa il 30% della flotta peschereccia italiana, (composta nel complesso da circa 12.000 imbarcazioni) che rifornisce la gran parte di prodotto dei nostri mercati ittici. A seconda della tipologia e della dimensione del peschereccio vengono infatti consumati tra i 500 e i 1.700 litri di gasolio al giorno.

Ma non è finita qui, c’è anche la vertenza dei vongolari. La guerra della vongole fra Italia e Spagna è stata al centro di un incontro presso il Parlamento Europeo organizzato dall’onorevole Rosanna Conte, al quale hanno partecipato europarlamentari di tutti gli schieramenti politici, gli Onorevoli Raffaele Stancanelli, Pietro Bartolo, Rosa D’Amato e Annalisa Tardino, e l’Ambasciatore aggiunto al Coreper (Comitato rappresentanze permanenti) della rappresentanza a Bruxelles dell’Alleanza delle Cooperative Pesca, Stefano Verecchia, accompagnato dal suo staff tecnico. Ricordiamo come a Termoli gli associati al consorzio di molluschi bivalvi Cogevo Molise siano in stato di agitazione. «L’Alleanza Pesca, negli ultimi due anni, si è fatta promotrice di numerosi incontri sui territori e con i Cogevo e con il Mipaaf, al fine di offrire il massimo appoggio alle richieste italiane e ha portato il proprio contributo all’incontro con la presenza del presidente Buonfiglio. La riunione è stata indetta per discutere una linea italiana a difesa dell’Atto Delegato proposto dalla Commissione europea e riguardante la deroga al Regolamento 2019/1241 (misure tecniche) per la taglia minima della vongola (da 25 a 22 mm) nelle acque italiane per i prossimi tre anni. La deroga è basata su una robusta documentazione di supporto raccolta in sei anni, già approvata dallo Stecf (Comitato scientifico tecnico economico della pesca), in cui la stessa deroga ha provato non essere dannosa allo stock e all’ambiente portando al contrario diversi benefici tra cui la riduzione dello sforzo di pesca. Nonostante ciò e per motivi meramente commerciali, gli europarlamentari spagnoli stanno contrastando l’Atto Delegato e hanno chiesto due mesi di tempo prima della votazione in Commissione Pesca. All’incontro sono stati invitati dall’onorevole Conte anche i rappresentanti dei consorzi (Cogevo) e delle Associazioni nazionali, tra le quali l’Alleanza delle Cooperative italiane, che ha ribadito le ragioni del comparto esprimendo apprezzamento per l’impegno degli europarlamentari italiani in Commissione Pesca e della nostra Ambasciata».

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