Siponto:I videogiochi e l’archeologia: la Puglia e le nuove frontiere dei beni culturali e del turismo

Scoprire il Parco Archeologico di Siponto in provincia di Foggia attraverso uno dei giochi più popolari del mondo: Minecraft. Scandagliare virtualment

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Scoprire il Parco Archeologico di Siponto in provincia di Foggia attraverso uno dei giochi più popolari del mondo: Minecraft. Scandagliare virtualmente i fondali dei due mari pugliesi, Adriatico e Ionio, per scoprire i tesori archeologici più remoti (e più belli). Il turismo pugliese ha un cuore giovane e ai giovani si rivolge. E nella sua veste migliore si offre ai visitatori della rassegna in corso di svolgimento da ieri e fino a domenica prossima in Campania (l’allestimento dello stand della Regione a Paestum per la Borsa del Turismo archeologico del Mediterraneo, curato da Donata Bologna, dove si uniscono i cammini culturali di terra e di mare in una sintesi d’immagini e colori suggestivi).

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«Vogliamo favorire la comprensione e la conoscenza del sito di Siponto utilizzando i preziosi strumenti della digitalizzazione», ha dichiarato il direttore del Parco archeologico di Siponto, Francesco Longobardi durante l’incontro dedicato al progetto. «Abbiamo pensato che il gaming fosse una chiave importante. Con Minecraft abbiamo catturato l’attenzione dei ragazzi. Ed abbiamo coinvolto due classi scolastiche dell’istituto “Colamonico-Chiarulli” di Acquaviva (classi coordinate dalla docente Antonella Bonerba)». Per la Puglia non è una novità. Nel dicembre del 2021 è partito un progetto che ha sempre il gaming e sempre Minecraft come perno: Bricks4city. Prevede la riqualificazione degli spazi esterni del Museo Castromediano di Lecce. Una esperienza alla quale partecipano giovani e adulti per una attività di riqualificazione degli spazi.

La Regione Puglia, dicevamo, offre itinerari culturali – dalla Daunia al Salento in una girandola di paesaggi impareggiabili: il verde cupo della Murgia con i suoi strapiombi dove osano i volatili delle specie protette, l’azzurro delle marine ioniche e salentine accecate dal sole schietto e nudo e antico – nei quali l’archeologia non è più solo passivamente «recepita» dallo spettatore. Minecraft è solo la punta avanzata di un approccio diverso e moderno presentato alla Borsa archeologica attraverso lo spartiacque dei percorsi reali e virtuali. Si accorda, la strategia regionale, con quella che è una delle peculiarità della manifestazione in corso di svolgimento a Paestum, una delle capitali dell’archeologia magnogreca: la mostra di tecnologie multimediali, interattive e virtuali, ArcheoVirtual.
Nutrita è l’agenda di iniziative messa in campo da Regione, Pugliapromozione e Poli bibliomuseali. Si punta così alla valorizzazione di Parchi e Musei archeologici, tesori del territorio, promuovendo destinazioni turistiche dedicate. Con un occhio, ovviamente, alla crescita del settore turistico che trascini con sé la crescita occupazionale, capitolo importante, decisivo, dell’economia regionale.
Oggi alle 17, la Puglia come istituzione sarà protagonista alla Borsa archeologica di Paestum. È in programma un incontro curato dal dipartimento Turismo: «Cammini di Puglia: itinerari di storia tra terra e mare» al quale interverrà il direttore del dipartimento, Aldo Patruno. La Regione unirà, in questo incontro, le esperienze degli itinerari di terra, di quelli subacquei, sui quali lavora l’Esac, l’Euromediterranean Seascapes Archaeology Center e la didattica finalizzata a una archeologia subacquea accessibile, con percorsi per non vedenti realizzati grazie all’apporto dell’associazione Albatros progetto Paolo Pinto.
La Puglia si confronta con le altre realtà nazionali e internazionali – la Borsa del Turismo archeologico raccoglie nei propri stand l’offerta delle altre regioni italiane e di Paesi del Mediterraneo: dalla Spagna alla Giordania – nell’ottica di una sempre più moderna prospettiva di valorizzazione dei beni culturali tenendo presente come prioritario il principio della sostenibilità.
Unico Comune pugliese presente alla Borsa archeologica di Paestum è quello di Manduria, in provincia di Taranto. Vito Andrea Mariggiò, vicesindaco e assessore ai Musei e ai Beni artistici spiega: «Il nostro territorio ha straordinarie potenzialità per quel che riguarda il turismo culturale. Per la prima volta abbiamo la possibilità di presentare il Parco archeologico e la storia di questa terra, comprese le evidenze artistiche di epoche successive: dal medioevo in poi. Senza tralasciare le bellezze paesaggistiche, il litorale, le Riserve naturali».
L’occasione è utile anche per presentare il primitivo di Manduria. Vino storico, antichissimo. Il Comune ha voluto questo stand, avviando un lavoro di preparazione affidato a un team di esperti del mondo archeologico e del marketing turistico. Una scelta coraggiosa perché uniamo turismo e cultura per qualificare strategie di attrazione, evitando il turismo mordi e fuggi che devasta le bellezze. Un turismo a passo lento, sostenibile, che permetta di scoprire il territorio. Utilizziamo i finanziamenti pubblici regionali, prioritariamente quello di quasi 4 milioni per la ristrutturazione dello stesso Parco archeologico per favorire la piena accessibilità al Parco».

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