L'adozione di un'alimentazione controllata a base di programmi e pasti personalizzati potrebbe portare a un risparmio di circa 13,6 miliardi di dollar
L’adozione di un’alimentazione controllata a base di programmi e pasti personalizzati potrebbe portare a un risparmio di circa 13,6 miliardi di dollari americani ogni anno.
Questa la stima elaborata dagli scienziati della Friedman School of Nutrition Science and Policy presso la Tufts University, che hanno pubblicato un articolo sul Journal of American Medical Association Network Open per descrivere i risultati del proprio lavoro.
Il team, guidato da Kurt Hager, ha valutato il ritorno economico associato all’implementazione di programmi orientati alla distribuzione di pasti personalizzati per persone con malattie e condizioni che richiedono una particolare alimentazione.
I Medically tailored meals (Mtm), spiegano gli autori, sono alternative sane, che vengono consegnate direttamente a casa e possono contribuire a un miglioramento delle condizioni cliniche di pazienti con diabete, insufficienza cardiaca, malattia renale, Hiv e cancro.
I programmi in vigore attualmente forniscono in genere dieci pasti a settimana, cinque pranzi e cinque cene, ai pazienti idonei. Gli esperti hanno elaborato dei modelli sulla base delle informazioni raccolte da un campione di adulti con una o più malattie sensibili all’alimentazione.
Negli ultimi 20 anni, è stato stimato che i pasti a domicilio hanno contribuito a ridurre la spesa sanitaria annuale del 19,7 per cento e i ricoveri annuali del 47 per cento.
Stando a quanto emerge dall’indagine, quindi, l’adozione di ulteriori strategie potrebbe prevenire 1,6 milioni di ricoveri, il che si tradurrebbe in un risparmio di 13,6 miliardi di dollari ogni anno, a netto del costo del cibo.
In un periodo decennale, i ricercatori hanno calcolato un risparmio netto di circa 185,1 miliardi di dollari nell’assistenza sanitaria e 18,3 milioni di ricoveri evitati.
“Attualmente – afferma Hager – gli Mtm non sono un beneficio coperto dalle assicurazioni, per cui non sono disponibili per molti pazienti che ne avrebbero bisogno. Per le persone con malattie croniche e limitazioni fisiche che sperimentano difficoltà a cucinare da sole, questo approccio rappresenterebbe un miglioramento significativo della qualità della vita”.
“L’alimentazione non ha il semplice scopo di prevenire determinate condizioni – aggiunge Dariush Mozaffarian, autore senior e docente presso la Friedman – ma può essere utile per il trattamento di persone con condizioni debilitanti. I pasti su misura permetterebbero l’avvio di un percorso orientato alla guarigione”.
“I nostri risultati sono molto incoraggianti – conclude Hager – la possibilità di risparmiare sul settore sanitario, promuovendo strategie di miglioramento delle condizioni dei pazienti, è davvero importante”.
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