Quote, pensioni d’oro, bonus donne: tutti i dossier-previdenza del nuovo governo

I tempi ormai strettissimi per il varo e l'approvazione della manovra, così come le esigue risorse a disposizione, impongono il ricorso a un numero li

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I tempi ormai strettissimi per il varo e l’approvazione della manovra, così come le esigue risorse a disposizione, impongono il ricorso a un numero limitato di misure previdenziali, basato prevalentemente sul prolungamento di strumenti già esistenti, come Opzione donna e Ape sociale.

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Ma per riformare le pensioni il nuovo governo di centrodestra punta su un piano pluriennale, attingendo anzitutto dalle ricette dei singoli partiti che compongono la maggioranza, anche se in alcuni casi non appaiono perfettamente in sintonia, ma guardando anche ad altre soluzioni. E progressivamente dovrebbero arrivare interventi non solo per evitare il ritorno alla legge Fornero in versione integrale con nuove “Quote” e per irrobustire gli assegni pensionistici più bassi, come promesso in campagna elettorale, ma anche una revisione del meccanismo di calcolo delle cosiddette “pensioni d’oro”, bonus previdenziali per le madri a seconda del numero dei figli, e una ridefinizione in forma più estesa della platea dei lavori usuranti.

Verso il ricalcolo delle pensioni d’oro

Quella delle cosiddette pensioni d’oro è una questione annosa su cui, per alcuni aspetti, si è già pronunciata la Consulta. Ma è anche uno dei cavalli di battaglia di Giorgia Meloni, alla quale il capo dello Stato dovrebbe conferire l’incarico di formare il nuovo governo. La stessa leader di Fdi nelle ultime legislature aveva presentato alla Camera una sua proposta di legge per fare scattare una stretta di fatto sugli assegni superiori a 5mila euro lordi al mese, prevedendo il ricalcolo integrale con il metodo contributivo. E il programma presentato da Fratelli d’Italia alle ultime elezioni conferma che Meloni non è affatto intenzionata a demordere visto che è chiaramente indicato il ricalcolo, oltre un’elevata soglia, delle “pensioni d’oro” che non corrispondono a contributi effettivamente versati>>. E non è escluso che una misura di questo tipo possa essere messa in cantiere già per il prossimo anno.

Bonus previdenziali per le lavoratrici madri

I sostegni alla natalità saranno un’altra delle priorità del governo di centrodestra per i prossimi anni, anche se con tutta probabilità si materializzeranno quando migliorerà la situazione economica e lo stato dei conti pubblici lo consentirà. Ma se per il dopo Quota 102 il nuovo esecutivo dovesse optare per Quota 41, su cui spinge forte la Lega, potrebbe subito aprirsi uno spazio per facilitare l’accesso al pensionamento anticipato alle lavoratrici madri, introducendo rispetto ai 41 anni di contribuzione richiesta per l’uscita (a prescindere dall’età anagrafica) lo sconto di un anno per ogni figlio. Si tratta di una misura su cui punta il Carroccio ma che è valutata positivamente anche all’interno di Fdi e Fi.

Usuranti: platea più ampia e misure specifiche

Del cantiere previdenziale del governo di centrodestra fa parte anche una ridefinizione della platea dei lavoratori impegnati in attività usuranti, ai quali è garantito un percorso abbreviato d’uscita. E non è escluso che, se il nuovo governo dovesse decidere di intervenire su questo versante dopo un confronto con le parti sociali, possano essere previste misure specifiche per rendere più fluidi e accessibili i canali d’uscita.

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