Covid Puglia, stop ai tamponi gratis in farmacia: costano troppo. “Da oggi non sarà più possibile”

Niente più tamponi di controllo gratuiti in farmacia, a partire da oggi chi è stato contagiato dal Covid e ha terminato il periodo d’isolamento, d’ora

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Niente più tamponi di controllo gratuiti in farmacia, a partire da oggi chi è stato contagiato dal Covid e ha terminato il periodo d’isolamento, d’ora in poi potrà andare soltanto nelle strutture sanitarie pubbliche o private accreditate per verificare se sia ancora positivo, nel caso in cui non voglia pagare. Altrimenti lo potrà fare sempre in farmacia ma al costo massimo di 15 euro.

È terminato infatti l’accordo tra Regione, Federfarma e Assofarma avviato a gennaio: la Puglia era rimasta l’ultima in Italia a offrire questa opportunità. Ora bisognerà verificare se la nuova rete riesca a reggere la pressione senza il supporto delle farmacie, sino ad ora fondamentale. E se l’assenza di presidi “sotto casa” scoraggi i positivi a registrarsi. Intanto la Asl Bari raziona i tamponi antigenici con nuove disposizioni per le verifiche sui pazienti negli ospedali.

Lo stop ai tamponi di controllo gratuiti nelle farmacie è arrivato per due motivi principali, secondo la Regione: uno economico – l’accordo sino a ora è pesato sulle casse regionali 13 milioni di euro – e l’altro sanitario. La situazione epidemiologica non preoccupa e quindi l’attuale rete sarebbe sufficiente. “Non c’è alcun problema – dice l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese –. La Regione Puglia è stata l’unica in Italia a dare la possibilità di farli anche in farmacia fino al 16 ottobre, per dieci mesi. Ora non è più possibile, sia perché lo Stato non copre la spesa (lo ha fatto fino al 31 dicembre dello scorso anno), la Corte dei conti ha richiamato la Regione al controllo della spesa farmaceutica, e anche perché non c’è domanda”. Non viene avvertito dunque il pericolo di un’eccessiva pressione sulle strutture pubbliche: “Al momento, per l’attuale situazione epidemiologica, sono sufficienti assieme ai privati accreditati. Se ci dovesse essere una nuova emergenza non ci adegueremo solo noi, ma anche le altre regioni e lo Stato”. “Vediamo cosa succede, siamo abituati a cambiare percorsi e metodi a seconda di quello che accade”, conferma Vito Montanaro, direttore del dipartimento regionale Salute. (fonte Repubblica Bari)

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