LA NOTIZIA non è di questi giorni ma risale all’estate scorsa ed è stata formalizzata il 27 settembre. Si tratta delle dimissioni dell’Amministrator
LA NOTIZIA non è di questi giorni ma risale all’estate scorsa ed è stata formalizzata il 27 settembre. Si tratta delle dimissioni dell’Amministratore unico dell’ASE Raphael Rossi, nominato nel dicembre 2020, previo bando pubblico, dalla Commissione straordinaria inviata al Comune dopo lo scioglimento per mafia. Un evento di rilievo nel contesto dell’assetto amministrativo dal momento che l’Ase è partecipata al 98 per cento dal Comune di Manfredonia, tenuto nel più rigoroso segreto. Nessuna comunicazione del sindaco. Neanche al consiglio comunale riunitosi i 3 ottobre scorso. «A giugno scorso il sindaco Rotice mi chiese di dimettermi e io dissi ok; poi ho formalizzato le dimissioni» è la laconica dichiarazione rilasciata dal Rossi.
E ORA? I retropensieri che affondano nella campagna elettorale comunale, richiamano manovre vecchie ma sempre praticate. Secondo lo Statuto adeguato da Rossi alla normativa vigente, il Comune dovrà emettere un nuovo bando per la ricerca di un nuovo AU che dovrà avere determinati requisiti specificati nello Statuto dell’Ase. Si vedrà.
LE FIBRILLAZIONI maggiori per l’amministrazione comunale vengono dal settore rifiuti. Sulla graticola c’è la famigerata TARI, ovvero la tassa sui rifiuti. La distribuzione delle bollette ha provocato una bufera infernale. E non solo per gli importi. «Importi TARI aumentati, nuclei familiari non corrispondenti alla realtà, difficoltà nelle comunicazioni con gli uffici preposti, obbligo a pagare solo con pagoPA (con un ingiusto aggravio di spesa), file lunghissime davanti al Comune per chiedere un F24. Manfredonia come una Repubblica delle banane dove il sistema collegato alla riscossione dei rifiuti è palesemente esploso» ha realisticamente sintetizzato la consigliera di minoranza Maria Teresa Valente che ha presentato due interrogazioni rivolte al sindaco Rotice al quale chiede: «Per quale motivo ai contribuenti non sono state date alternative al pagamento pagoPA, come il bonifico bancario o il bollettino postale; perché il bollettino F24 non è stato già incluso nella cartella TARI inviata ai contribuenti costringendoli a file lunghissime davanti al Comune; come mai le cartelle sono state recapitate con estremo ritardo e piene zeppe di errori di ogni genere; l’amministrazione comunale non riesce ad aggiornare in tempo reale l’anagrafe dei contribuenti; come mai nonostante gli sforzi dei cittadini non è stato raggiunto il 65% della raccolta differenziata».
GLI AUMENTI indiscriminati sulle tariffe Tari sono stati discussi in un incontro avvenuto in Municipio. «Per un mero errore di emissione di alcune cartelle non dipendente dagli uffici comunali (e da chi?, ndr) sono state notificate alle famiglie riportando degli aumenti» si giustifica Rotice. Famiglie che ora devono sottoporsi alle stressanti code agli uffici comunali per porre rimedio agli errori subiti. Sconcertante la soluzione escogitata per riparare agli aumenti delle tariffe di alcune categorie di commercianti. L’amministrazione comunale ha annullato, sotto l’incalzare delle proteste, la quarta rata Tari. «Così le tariffe restano invariate rispetto all’anno precedente» ha motivato Rotice che ha «stanziato un fondo per ristorare interamente la quarta rata».
UN METODO che ha suscitato non poche perplessità nella sostanza e nella forma e che mette in discussione le attitudini gestionali di una capace amministrazione comunale.
Michele Apollonio
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