Da poco meno di 600mila euro sei anni fa, quasi tre milioni oggi. È quanto incassa il Comune di Vieste dall’imposta di soggiorno che ormai tutte le st
Da poco meno di 600mila euro sei anni fa, quasi tre milioni oggi. È quanto incassa il Comune di Vieste dall’imposta di soggiorno che ormai tutte le strutture turistiche versano nelle casse del comune garganico. Soldi pesanti per l’amministrazione viestana che oltre a programmare eventi e manifestazioni, li utilizza anche per migliorare la qualità della vita, per riqualificare strade e piazze e per contrastare gli aumenti di luce e gas.“Per noi – commenta il sindaco Nobiletti – la tassa di soggiorno è fondamentale in quanto non abbiamo un volume di trasferimento dallo Stato pari a quello che dovrebbe essere per una città come Vieste che d’estate arriva a superare i 100 mila abitanti. Quindi per quello che ci trasmette lo Stato e con quello che recuperiamo con l’IMU non riusciremo mai a fare fronte a tutte le necessità che ci sono nella gestione di una città che d’estate ha gli stessi abitanti di Foggia. Gli introiti della tassa di soggiorno ci danno una grossa mano e non vengono utilizzati solo per eventi e spettacoli che tuttavia servono a promuovere il territorio e farlo crescere come destinazione turistica, ma servono anche a migliorare l’arredo urbano, il verde pubblico, la viabilità. Con l’aumento di bilancio oggi recepiamo intorno ai 2 milioni e 800 mila euro. E pensare che il primo anno da sindaco il comune incassava meno di 600 mila euro. Abbiamo un gettito importante che ci permette di stare tranquilli dal punto di vista finanziario. Siamo riusciti a fare il piano di rientro grazie anche alla tassa di soggiorno, siamo una realtà dinamica che potrà fare fronte agli aumenti sconsiderati delle bollette che andremo a coprire con il surplus realizzato quest’anno. Se lo Stato non ci aiuta saremo costretti a ridurre i servizi, magari spegnendo prima del previsto l’illuminazione pubblica, ridurre le ore di riscaldamento nelle scuole. Sarà un natale diverso con l’ipotesi di non installare le luminarie che in queste condizioni significherebbe ulteriore spreco”..
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