“Togliete il nome di Emiliano dalla fattura”: i retroscena della campagna per le primarie pd nel processo a Torino

Eliminare il riferimento a Michele Emiliano da una fattura: questa fu la richiesta che da un collaboratore di Margherita srl, azienda foggiana che

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Il governatore pugliese Michele Emiliano

Eliminare il riferimento a Michele Emiliano da una fattura: questa fu la richiesta che da un collaboratore di Margherita srl, azienda foggiana che opera nel settore delle energie alternative, venne rivolta a Eggers, la società di Torino che nel 2017 curò la campagna elettorale del presidente della Regione Puglia alle primarie del Pd. Il particolare è stato rievocato oggi in tribunale nel capoluogo piemontese al processo in cui Emiliano è chiamato a rispondere di finanziamento illecito insieme a suo capo di gabinetto Claudio Stefanazzi e agli imprenditori Giacomo Mescia (responsabile per Margherita) e Vito Ladisa (dell’omonima azienda barese di ristorazione)A parlarne è stato uno dei luogotenenti della Guardia di finanza che svolsero l’indagine. Sostiene l’accusa che Margherita e Ladisa si accollarono due fatture emesse da Eggers, che aveva curato la campagna elettorale di Emiliano. Il sottufficiale della Guardia di finanza ha fatto riferimento in particolare a una fattura da 24mila euro che la società torinese indirizzò a Margherita: “Nella prima email l’oggetto era ‘consulenza comunicazione Michele Emiliano’. Un commercialista di Margherita rispose chiedendo se si poteva modificare. Nel messaggio successivo il nome di Emiliano non compariva più”.

Dopo il voto per primarie del Pd, nel 2017, Emiliano “si lamentò della qualità del lavoro svolto da Eggers”, la società torinese che aveva svolto una consulenza per la sua campagna elettorale. A riferire il particolare è stato oggi in tribunale nel capoluogo piemontese un sottufficiale della Guardia di Finanza che svolse le indagini.

Rispondendo a una domanda dell’avvocato difensore, Gaetano Sassarelli, il sottufficiale (richiamandosi al contenuto di messaggi acquisiti nel corso degli accertamenti) ha detto che “Emiliano riteneva che la campagna fosse stata scopiazzata da quella di un altro candidato in una diversa occasione elettorale”. Quindi ha precisato che questo personaggio era “Debora Serracchiani“.

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