LA QUESTIONE sempre in bilico dei parcheggi stradali cittadini a pagamento, se ha focalizzato un problema che andava affrontato non certo – è opinione
LA QUESTIONE sempre in bilico dei parcheggi stradali cittadini a pagamento, se ha focalizzato un problema che andava affrontato non certo – è opinione corrente della gente – nel modo che le cronache hanno evidenziato, ha posto la necessità indifferibile di una regolamentazione più complessiva e razionale della mobilità cittadina considerata utilizzando le opportunità che gli studi e le tecnologie ormai diffusamente adottate, suggeriscono.
IL DATO incontrovertibile e sempre più pressante da tenere presente e da cui partire, è la consistenza del traffico che si riversa sulle strade cittadine, quello locale cui va aggiunto l’altro ben consistente di passaggio. È impressionante il parco automezzi circolante in città, e che l’attraversa in lungo e in largo. Aver disegnato lungo le strade urbane gli stalli ingentilendoli con la vernice blu, nei quali depositare le automobili pagando un ticket, non esime la civica amministrazione dall’affrontare il problema più in generale portato in consiglio comunale dal gruppo di minoranza ma sottovalutato e osteggiato dalla maggioranza con una indecorosa sceneggiata con strascichi giudiziari.
L’ESIGENZA di realizzare una «viabilità sostenibile» è stata riproposta dall’associazione culturale e politica “Manfredonia Nuova” che nell’ambito delle politiche volte a tutelare l’ambiente e a preservare la sicurezza e la salute pubblica, aveva posto all’attenzione della civica amministrazione con una interrogazione consiliare presentata dalla consigliera comunale Giulia Fresca, espressione di quell’associazione, il problema ormai non più procrastinabile. In una circostanziata nota evidenzia alcuni fondamentali vulnus della mobilità così come si presenta.
«NONOSTANTE i tanti suggerimenti – rileva in una nota Manfredonia Nuova – nulla è stato fatto per rendere la mobilità a misura delle esigenze della città». A cominciare da quella fondamentale della individuazione dell’allestimento di aree di sosta nei punti nevralgici della città in modo da alleggerire la pressione del traffico nell’abitato e del parcheggio selvaggio su ogni spazio cittadino a cominciare dai marciapiedi con buona pace di tutte le segnalazioni di divieto. «Nulla è stato fatto o si è pensato di fare per risolvere l’isolamento dei cittadini residenti nella Riviera sud che possono disporre di solo due corse giornaliere; per potenziare e rendere efficiente il trasporto pubblico locale; stesso discorso vale per gli abitanti dei comparti edilizi; per evitare che i bus interurbani attraversino tutta la città; per predisporre una stazione per gli autobus costretti a fermate nelle pubbliche vie con evidenti pericoli per i viaggiatori; per evitare l’intasamento assurdo dinanzi alle scuole nelle ore di entrata e uscita degli alunni».
AI PROBLEMI di mobilità, Manfredonia Nuova evidenzia altresì quelli «sempre più evidenti relativi all’inquinamento atmosferico che non esiste solo perché non rilevato con apposita strumentazione», chiede pertanto uno specifico impegno per la redazione di un Piano della viabilità sostenibile. «Una esigenza non più procrastinabile – afferma la presidente di MN, Iolanda D’Errico – per rendere la città più sicura e vivibile per chi ci abita e accogliente per quanti arrivano per visitarla».
Michele Apollonio
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