Foggia senza idee, i rossoneri ne beccano altri tre: fa festa il Picerno

Zero punti in due gare, sei gol subiti e uno fatto. Inizio peggiore per il Foggia non poteva esserci. Le velleità di riscatto si infrangono contro

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Zero punti in due gare, sei gol subiti e uno fatto. Inizio peggiore per il Foggia non poteva esserci. Le velleità di riscatto si infrangono contro l’organizzato Picerno, formazione sulla carta inferiore a quella rossonera, ma – come il Latina – più squadra, più organizzata e con meno fragilità. Tutte virtù che la formazione di Boscaglia è ancora lontana dal poter vantare. Male il Foggia, forse anche peggiore di quello visto all’esordio, in cui la produzione offensiva fu sicuramente più apprezzabile. A poco (o nulla) sono serviti i cambi (iniziali e in corsa) effettuati dal tecnico che, forse, hanno contribuito ad aumentare la confusione piuttosto che produrre una scossa tattico-emozionale. Scossa che bisognerà trovare in fretta, anche perché fra tre giorni si torna di nuovo in campo.

PRIMO TEMPO – Entrambi reduci da un doloroso ko all’esordio, eppure le scelte sono ben diverse. Boscaglia, forse anche in vista del turno infrasettimanale, cambia sei undicesimi, rivoluzionando quasi interamente la difesa (Nobile, Leo, Sciacca e Costa i volti nuovi) e schierando Petermann a centrocampo e Vuthaj al centro dell’attacco. Longo, invece, conferma in blocco la formazione travolta a Catanzaro con l’unica novità rappresentata da Esposito nel tridente offensivo.

Si parte con ritmi elevati, come testimoniano le due occasioni (una per parte) nei primissimi minuti di gara. Clamorosa è quella che capita sui piedi di Peralta, su una velenosissima palla persa dal Picerno a ridosso della propria area di rigore. De Franco censura la conclusione dell’argentino tenendo in piedi i suoi, poco dopo la scenografica presa di Nobile sul destro a giro di Esposito. La partita è aperta e resa gradevole dall’allegria tattica concessa da entrambe le squadre. Un toccasana per il pubblico, un po’ meno per i rispettivi allenatori. Le scelte di Boscaglia non sembrano rivelarsi particolarmente azzeccate. L’assenza di un uomo d’ordine come Odjer cagiona un ulteriore scollamento tra i reparti, peraltro già evidenziatosi nell’esordio con il Latina. Il Foggia fa fatica a restare corto e le preventive sono una chimera. Ne beneficia Kouda, che spesso si stacca dagli altri due compari della mediana per supportare i tre rapidi attaccanti lucani. La scarsa coesione tra i reparti rossoneri si evidenzia clamorosamente nella voragine da matita blu nella quale ‘nonno’ Reginaldo trova il più goloso degli spazi per presentarsi davanti a Nobile e purgarlo senza troppe esitazioni.

Non vanno meglio le cose davanti, dove i tre trequartisti proseguono con i rispettivi soliloqui, con buona pace di uno sconsolato e poco assistito Vuthaj.

SECONDO TEMPO – Le velleità di rimonta del Foggia si spengono sulla manata infausta che Malomo tira contro un traversone del solito Reginaldo. Il penalty trasformato da Esposito, di fatto, chiude il match. Perché per il Foggia fare un gol sembra quanto meno complicato, cercare di bucare la porta avversaria due volte diventa impresa titanica. La mancanza di idee si palesa oltremodo nell’urgenza di ribaltare il doppio vantaggio. Boscaglia cerca di sanare l’insipienza offensiva affidandosi al doppio centravanti (Ogunseye-Vuthaj) e arretrando il raggio d’azione di Peralta. Il 4-3-1-2 offre benefici al solo Petermann, che da play in una mediana a tre ritrova i vecchi riferimenti e può riprendersi il comando della mediana. Ma la migliorata circolazione di palla non produce grossi effetti. La qualità dei cross dalle corsie è piuttosto modesta, né cambiano granché le cose quando Boscaglia cambia i due terzini. E quando il Foggia al tiro ci arriva, ci pensa Crespi a mantenere immacolata la porta, opponendosi alla pericolosa inzuccata sotto porta di Ogunseye. Alla fine, è ancora la squadra di Longo a timbrare, con una velenosa punizione di Pitarresi che pesca un non proprio irreprensibile Nobile.

Picerno-Foggia 3-0

PICERNO (4-3-3) Crespi; Novella, De Franco, Garcia, Guerra; Kouda (35’st D’Angelo), Dettori (25’st De Ciancio), Pitarresi; Golfo, Reginaldo (25’st Gerardi), Esposito (26’st De Cristofaro). A disposizione: Albertazzi, Finizio, Allegretto, Liurni, Santarcangelo, Pagliai, Monti, Orsi, Montesano. All. Longo

FOGGIA (4-2-3-1) Nobile; Leo (26’st Garattoni), Malomo, Sciacca, Costa (26’st Nicolao); Petermann, Di Noia (43’st Tonin); Peralta, Schenetti, D’Ursi (11’st Ogunseye); Vuthaj. A disposizione: Dalmasso, Di Pasquale, Chierico, Papazov, Frigerio, Peschetola, Iacoponi, Odjer. Allenatore: Boscaglia

Arbitro: Costanza di Agrigento

Assistenti: Valente di Roma 2 – Bartolomucci di Ciampino

Quarto ufficiale: Catanoso di Reggio Calabria

Marcatori: 23’pt Reginaldo (P), 7’st rig. Esposito (P), 45’st Pitarresi (P)

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