CON L’ACCENZIONE delle sontuose luminarie che tradizionalmente caratterizzano la Festa Patronale, ha avuto inizio questa edizione 2022 che segna il ri
CON L’ACCENZIONE delle sontuose luminarie che tradizionalmente caratterizzano la Festa Patronale, ha avuto inizio questa edizione 2022 che segna il ritorno ai festeggiamenti dopo due anni di pandemia da Covid. Una edizione piuttosto in tono minore rispetto a quelle che l’hanno preceduta date le ristrettezze economiche della città, ma contrassegnata da spinose polemiche che si sarebbe dovuto e potuto evitare. In evidenza quella inerente all’abbandono della storica Piazza duomo intitolata a Papa Giovanni XXIII raffigurato benedicente nella statua marmorea posta sotto la loggia della Cattedrale, e nel mosaico del timpano sovrastante, che lo ritrae assieme all’arcivescovo Andrea Cesarano, mentre incorona la Protettrice della città, Maria SS di Siponto.
SI E’ DIBATTUTO a lungo sulla opportunità di concentrare nella piazza insinuata nel bacino portuale, le manifestazioni civili della Festa che da sempre si sono svolte nella Piazza grande, cuore della città. Gli organizzatori – Comune di Manfredonia e Comitato cittadino – per quest’anno hanno optato per la Piazza Maestri d’ascia. Una scelta alquanto discussa e bocciata per ragioni affettive di continuità storica, ma soprattutto per motivi di sicurezza pubblica.
DEL TUTTO estranea la Chiesa che si occupa delle celebrazioni religiose, la politica ha fatto la sua parte con interventi contrapposti. Il gruppo consiliare di minoranza ha contestato la regolarità dell’uso della Piazza Maestri d’ascia. La consigliera Maria Teresa Valente ha fatto emergere il verbale della Commissione comunale di vigilanza che, a seguito di sopralluogo, ha evidenziato sostanziali criticità che hanno escluso la possibilità di utilizzo di quella Piazza. Un responso negativo ribadito anche dalla Prefettura di Foggia dopo un sopralluogo che ha constatato l’assenza dei requisiti previsti dalla normativa vigente.
UNA EVIDENZA in netto contrasto – ha evidenziato la consigliera Valente – con quanto affermato dal sindaco Rotice in un video trasmesso dalla Casa comunale: «il Comune è stato rispettoso di tutte le normative di legge soprattutto di tutti i piani di sicurezza». Sulla sicurezza pubblica non si può scherzare. Il dibattito, come al solito, è scivolato in contrapposizioni di eventi di parte che non hanno portato a conclusioni univoche.
GGLI ORGANIZZATORI hanno pertanto ritenuto opportuno accogliere i rilievi mossi in conformità dei dettati delle normative vigenti, e lasciare Piazza Maestri d’ascia. Ma non per tornare in Piazza Duomo, bensì ripiegare su Piazzale Diomede sovrastante Piazza Maestri d’ascia. Una soluzione che non migliora di molto la situazione di una prevedibile massiccia affluenza di folla. Ma la domanda è: perché “no” a Piazza Duomo? Perché rifiutare un iter consolidato dalla incondizionata partecipazione della gente alle manifestazioni in onore della eletta Patrona? Si tratta di una presa di posizione con sfumature politiche. O c’è dell’altro? Da qualche parte si sussurra che potrebbe centrare la religione.
LA GENTE mormora e pone mille interrogativi in primo luogo sulla mancata giustificazione dell’abbandono di Piazza Giovanni XXIII con la Cattedrale lasciata completamente al buio. Mercoledì 31 ci sarà la solenne e spettacolare processione del Quadro della madonna che attraverserà la città da un capo all’altro come da tradizione. Sarà quello il vero cuore pulsante della Festa Patronale.
Michele Apollonio
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