Eccezionale ritrovamento nell'area marina protetta delle Isole Tremiti da parte del Laboratorio del Ma.Re., una società di servizi impegnata in attivi
Eccezionale ritrovamento nell’area marina protetta delle Isole Tremiti da parte del Laboratorio del Ma.Re., una società di servizi impegnata in attività e in progetti, dedicati in particolare al monitoraggio di ecosistemi marini e terrestri, lavori subacquei ma anche in attività di educazione ambientale. E’ stato individuato un esemplare di Pinna rudis, comunemente chiamata Nacchera spinosa e simile alla Pinna nobilis.
Erano completamente scomparse da qualche anno a causa di una epidemia che ne ha causato la moria in tutto il Mediterraneo, “un’epidemia che dal 2016 si è estesa dalla costa meridionale della Spagna, per poi colpire Francia, Corsica, Sardegna e tutto l’arco del Tirreno, fino alle coste della Tunisia per arrivare poi nel 2018 nel Mare Adriatico. In meno di cinque anni l’epidemia ha portato alla completa estinzione delle Pinne nobilis e rudis nei nostri mari e purtroppo anche nel mare delle Isole Tremiti”.
Specie endemiche dei nostri mari, la Pinna nobilis e la Pinna rudis era stata proprio oggetto di studio, monitoraggio e censimento nel 2018 del Laboratorio del Mare, con i biologi Arcangelo Acquafredda e Claudia Nanula, studio che aveva consentito di censire circa 400 esemplari presenti nell’Amp Isole Tremiti. Le buone condizioni di salute degli esemplari (2018) avevano fatto pensare alle Isole Tremiti come una possibile area di “salvezza” ma, nel breve tempo, in pochi mesi, tutti gli esemplari di Pinna nobilis e rudis furono colpiti dal patogeno appartenente al genere Haplosporidium, ribattezzato H. pinnae, che, capace di colpire il tessuto epiteliale e intestinale della nacchera in modo estremamente aggressivo ne avrebbe poi ucciso tutti gli esemplari.
Spiegano dal Laboratorio del Ma.Re. che dal 2018, le continue attività di monitoraggio, avevano solo confermato il dato di fatto: “Non ci sono più Pinne nobilis e Pinne rudis vive nel mare delle Isole Tremiti”. Tuttavia il 21 agosto scorso, durante le attività subacquee, è stato individuato un esemplare di Pinna rudis vivo, in buono stato di salute e reattivo al tocco. “Per noi una osservazione eccezionale che immediatamente ci ha portato ad avviare un programma di monitoraggio continuo per studiarne l’evoluzione. Gran parte delle attività di monitoraggio compiute negli ultimi cinque anni nel Mediterraneo si è posta una domanda ricorrente: esistono davvero zone rifugio, al riparo dal patogeno? O, in alternativa, è possibile trovare esemplari di Pinna nobilis o Pinna rudis in grado di resistere all’azione del protozoo killer? Le prove sperimentali accumulate fino ad oggi avevano frustrato le speranze, ma una chance ora potrebbe essere proprio qui, alle Isole Tremiti”.Il nuovo progetto di monitoraggio sarà condotto da biologi marini e chimici del Laboratorio del Mare, Simone Berardone e Veronica Marchesi dell’Univpm ed Elisa Santoni dell’Unicam.
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