Schizzano i prezzi, Istat conferma aumento del 7,9% a luglio

L’Istat conferma la stima preliminare dell’inflazione a luglio: nel mese i prezzi sono cresciuti dello 0,4% su giugno e del 7,9% su luglio 2021 (da +8

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L’Istat conferma la stima preliminare dell’inflazione a luglio: nel mese i prezzi sono cresciuti dello 0,4% su giugno e del 7,9% su luglio 2021 (da +8,0% del mese precedente). ll rallentamento dei prezzi dei beni energetici che si registra a luglio – sottolinea l’Istat – non frena l’onda lunga delle tensioni inflazionistiche che si stanno diffondendo agli altri comparti merceologici.

Accelera anche la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, che si porta a +9,1%, registrando un aumento che non si osservava da settembre 1984.

Al luglio 2022 i prezzi del comparto abitazione, acqua, elettricità e combustibili sono aumentati del 24,7% sullo stesso mese del 2021 rallentando rispetto alla crescita tendenziale di giugno (+28,1%). Lo rileva l’Istat nella stima definitiva spiegando che da questo settore arriva il contributo maggiore all’aumento complessivo dei prezzi (+7,9%) insieme ai trasporti (+13,9% tendenziale dal +13,7% di giugno). Su base mensile i prezzi a luglio di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili sono diminuiti dello 0,3% mentre quelli dei trasporti sono aumentati dell’1,6%. Per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche i prezzi a luglio sono cresciuti dello 0,3% su giugno e del 10% su luglio 2021.

L’inflazione su base tendenziale – sottolinea l’Istat – rimane elevata pur riducendosi di un decimo di punto percentuale. Ciò si deve ad andamenti contrastanti. Da una parte, infatti, rallentano i prezzi dei Beni energetici (da +48,7% di giugno a +42,9%) a causa degli Energetici regolamentati (da +64,3% a +47,9%) con i prezzi degli Energetici non regolamentati che crescono del 39,8% (da +39,9%) e decelerano i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,0% a +4,6%); dall’altra parte, accelerano i prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +8,1% a +9,5%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +7,2% a +8,9%), dei Beni non durevoli (da +2,9% a +3,6%), dei Beni durevoli (da +2,8% a +3,3%) e dei Servizi vari (da +1,1% a +1,6%). L’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +3,8% a +4,1% e quella al netto dei soli beni energetici da +4,2% a +4,7%. Su base annua rallentano i prezzi dei beni (da +11,3% a +11,1%), mentre accelerano quelli dei servizi (da +3,4% a +3,6%). Accelerano sia i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +8,2% a +9,1%) sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,4% a +8,7%). L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,7%) e degli Alimentari lavorati (+1,4%) ed è frenato solamente dalla diminuzione dei prezzi degli Alimentari non lavorati (-1,7%). L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +6,7% per l’indice generale e a +3,3% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) cala su base mensile dell’1,1%, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e aumenta dell’8,4% su base annua (da +8,5% nel mese precedente), confermando la stima preliminare.

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