Mattarella scioglie le Camere: fine dell’esperienza politica in Parlamento per 10 foggiani, doccia fredda per Di Donna

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto di scioglimento delle Camere "affinché vengano indette nuove elezioni entro il

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto di scioglimento delle Camere “affinché vengano indette nuove elezioni entro il termine di settanta giorni indicato dalla Costituzione” ha detto. “Lo scioglimento anticipato del Parlamento è sempre l’ultima scelta da compiere, particolarmente se, come in questo periodo, davanti alle Camere vi sono molti importanti adempimenti da portare a compimento nell’interesse del nostro Paese. Ma la situazione politica che si è determinata ha condotto a questa decisione. La discussione, il voto e le modalità con cui questo voto è stato espresso ieri al Senato hanno reso evidente il venir meno del sostegno parlamentare al Governo e l’assenza di prospettive per dar vita a una nuova maggioranza. Questa condizione ha reso inevitabile lo scioglimento anticipato delle Camere”.

Le parole pronunciate dal capo del Quirinale arrivano in seguito alle dimissioni di Mario Draghi che ieri ha reso le comunicazioni al Senato della Repubblica, mentre questa mattina è intervenuto alla Camera dei Deputati. Draghi ha poi controfirmato il decreto e nel corso del Consiglio dei Ministri lampo che si è svolto insieme al ministro dell’Interno, ha proposto la data del 25 settembre per il ritorno alle urne. Toccherà successivamente a Mattarella emanare il provvedimento.

Termina l’esperienza politica in Parlamento dei due senatori e degli otto deputati di Foggia e provincia eletti nel 2018. Si tratta degli eletti nelle liste del Movimento 5 Stelle: il senatore Marco Pellegrini e la senatrice Gisella Naturale, i deputati Giorgio Lovecchio, Carla Giuliano, Francesca Troiano, Rosa Menga, Antonio Tasso e Marialuisa Faro. Soltanto i primi quattro sono rimasti fino all’ultimo al fianco di Giuseppe Conte. Per il Partito Democratico c’è Michele Bordo e da pochissimo c’è anche la cognata dell’ex sindaco di Foggia, Franco Landella, Michaela Di Donna, catapultata appena nove giorni fa a Montecitorio in piena crisi di governo come terza in Forza Italia nel collegio plurinominale di Lecce, al posto del dimissionario Elio Vito.

Tuttavia, l’art. 81 ‘Elezioni ed organi delle Camere’, recita che l’elezione di ciascuna Camera ha luogo entro 60 giorni dalla fine della precedente. La prima riunione ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni. Finché non siano riunite le nuove Camere, sono prorogati i poteri delle precedenti. Ciascuna delle camere elegge tra i suoi componenti il presidente e l’ufficio di presidenza. Quando il Parlamento si riunisce in seduta comune, il presidente e l’ufficio di presidenza sono quelli della Camera dei Deputati.

In un articolo di Nomos, centro studi parlamentari, si legge che per quanto concerne l’attività legislativa di Camera e Senato, “la prassi consente di procedere all’esame di quei progetti di legge connessi ad adempimenti costituzionalmente dovuti ovvero urgenti e indifferibili. In questa categoria, rientrano i disegni di legge di conversione di decreti-legge, i disegni di legge di autorizzazione alla ratifica di trattati internazionali ed i disegni di legge recanti attuazione di obblighi comunitari. Inoltre, le Camere potranno esaminare i progetti di legge rinviati dal Presidente della Repubblica. In definitiva, durante la prorogatio, Camera e Senato non possono esaminare o discutere nessun altro progetto di legge. L’Assemblea potrà esaminare le proposte della Giunta per le autorizzazioni e le attività connesse alla verifica dei poteri ed alle dimissioni di deputati”.

La pattuglia di Capitanata, mai così nutrita, ha potuto contare anche su due governi guidati da Giuseppe Conte, avvocato oggi leader del M5S nato a Volturara Appula. La domanda è d’obbligo: in che misura hanno contribuito a migliorare il territorio della provincia di Foggia? Ai posteri l’ardua sentenza.

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