Corruzione in concorsi Sanità, Regione Puglia chiede accesso atti

La Regione Puglia, dopo gli arresti della guardia di finanza di Lecce per presunti episodi di corruzione, ha chiesto alla Procura salentina l’acce

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BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO REGIONE PUGLIA 25 MAGGIO 2021

Regione Puglia, il pasticcio elettorale: «In cinque fuori dal Consiglio»

La Regione Puglia, dopo gli arresti della guardia di finanza di Lecce per presunti episodi di corruzione, ha chiesto alla Procura salentina l’accesso agli “atti d’indagine non coperti da segreto istruttorio per le valutazioni sulla revoca degli incarichi in base a quanto previsto dalla legge Severino e dall’Anac». Lo comunica il responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza della Regione Puglia, Roberto Venneri. Mentre per quanto riguarda l’ex senatore e assessore regionale Totò Ruggeri, componente del cda di Acquedotto Pugliese, e Antonio Renna, commissario straordinario dei Consorzi di Bonifica Ugento Li Foggi, oggi collaboratore della Provincia di Lecce, «essendo destinatari di misura restrittiva, opera di diritto la sospensione dalla carica», precisa Venneri.

Bellanova: «Grave situazione in Puglia»

«Garantisti sempre. Ma l’arresto dell’ex assessore della Regione Puglia ed attuale componente del cda dell’Acquedotto pugliese Salvatore Ruggeri non può non aprire più di una domanda sul sistema di potere e di alleanze disegnato in questi anni dal Presidente Emiliano». Così la copresidente di Italia Viva Teresa Bellanova, viceministra delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, dopo gli arresti eseguiti oggi a Lecce dalla Guardia di finanza per un presunto sistema corruttivo che riguarderebbe il sistema sanitario e anche la gestione del bacino elettorale.
«Quanto sta accadendo di gravissimo in queste ore in Puglia – prosegue – richiama con urgenza alla necessità di una riflessione, rigorosa e coraggiosa, sulla modalità di raccolta del consenso, di gestione della cosa pubblica e di costruzione delle alleanze che ormai da tempo ha preso piede nella Regione gettando una luce opaca e dubbia anche sulla selezione della classe dirigente»

L’assessore Palese: «Io estraneo»

«Sono stato informato dai giornalisti che negli atti dell’indagine in corso è emerso il mio nome e quello di mia figlia. Non conosco gli atti, ma posso affermare con certezza che sia io che mia figlia siamo totalmente estranei ai fatti. Il percorso professionale di mia figlia è maturato autonomamente quando io non avevo alcun ruolo politico». Lo dichiara l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Rocco Palese, in merito all’inchiesta della Procura di Lecce su presunte corruzioni in alcuni concorsi nel settore della sanità che ha portato, oggi, all’arresto di cinque persone poste ai domiciliari. «Sono stato dirigente medico presso il Pta Gagliano del Capo – spiega Palese – e poi responsabile delle sale operatorie accreditate. Solo alla fine del 2020 sono stato nominato direttore del distretto, e quindi ben dopo il percorso lavorativo di mia figlia». «Quindi – conclude – anche rispetto a questo ruolo non c’è alcun nesso tra le due vicende. Certo di aver offerto alla stampa tutti i chiarimenti del caso nel segno della trasparenza e correttezza, valori che hanno da sempre ispirato il mio lavoro».

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