La metà delle famiglie italiane (il 48,8%) dispone di un sistema di condizionamento; la diffusione è sostenuta in tutte le aree del Paese: 51,2% nel M
La metà delle famiglie italiane (il 48,8%) dispone di un sistema di condizionamento; la diffusione è sostenuta in tutte le aree del Paese: 51,2% nel Mezzogiorno, 49,1% al Nord e 44,2% al Centro.
E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto Istat sui consumi energetici nel 2021.
Nei mesi caldi il 28,5% delle famiglie dotate di condizionamento accende il sistema tutti i giorni o quasi (nei mesi caldi), il 35,3% qualche giorno a settimana; un quarto delle famiglie (24,1%) lo utilizza solo occasionalmente o non lo utilizza mai. In estate i condizionatori sono accesi in media sei ore e 17 minuti al giorno.
Sono le famiglie che abitano nei comuni più piccoli (fino a 50mila abitanti) non di montagna ad accendere il condizionamento con la maggiore frequenza (il 31% lo usa tutti i giorni o quasi), mentre le famiglie dei piccoli comuni di montagna, rileva l’Istat, lo usano con la frequenza minore (24%). Sulla frequenza di accensione sembrano influire anche alcune caratteristiche della famiglia, quali la numerosità e l’età dei componenti. L’utilizzo quotidiano aumenta al crescere del numero dei componenti, dalle famiglie con un solo componente (25,5%) alle famiglie con cinque componenti o più (31,8%). Se in famiglia c’è almeno un bambino fino a sei anni l’utilizzo quotidiano è più alto della media (33,5%); nelle famiglie monocomponente con un anziano (65 anni e più) raggiunge il 27,8% e tocca il minimo (23,6%) quando l’unico componente della famiglia ha meno di 65 anni. Guardando ai grandi elettrodomestici, i più diffusi sono frigoriferi e lavatrici, presenti in quasi tutte le famiglie (99,5% e 97,3%, rispettivamente). La metà delle famiglie (50,2%) possiede la lavastoviglie, il 15,2% ha anche l’asciugatrice (separata dalla lavatrice) e il 27,3% il congelatore esterno al frigorifero.
Le lampadine a risparmio energetico rappresentano la gran parte (80,7%) delle lampadine presenti nelle abitazioni. Nonostante non vengano più commercializzate, le lampadine tradizionali coprono quindi ancora il restante 19,3%: è uno dei dati contenuto nel rapporto dell’Istat. Le lampadine a risparmio energetico sono l’84% del totale delle lampadine nelle famiglie del Mezzogiorno, l’83,1% in quelle del Centro Italia, il 77,6% nelle famiglie residenti al Nord.
Il metano è la fonte di alimentazione più diffusa in Italia, sia per il riscaldamento (68%) che per la produzione di acqua calda (69,2%). Rispetto al 2013 si registra un leggero calo delle fonti tradizionali e non rinnovabili (metano, gasolio, GPL) a vantaggio di energia elettrica e biomasse. I sistemi a energia elettrica rappresentano l’8,5% per il riscaldamento e il 16% per l’acqua calda. Le biomasse alimentano il 15% dei riscaldamento e il 5,5% dell’acqua calda. Il solare ha un ruolo emergente per l’acqua calda ma ancora residuale (1,4%).
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