“Questo è il momento del coraggio che nasce dalla voglia di rompere gli schemi e percorrere strade nuove, senza lasciare che le ferite non si rima
“Questo è il momento del coraggio che nasce dalla voglia di rompere gli schemi e percorrere strade nuove, senza lasciare che le ferite non si rimarginino”. Ha esordito così Franco Salcuni, direttore di FestambienteSud, alla presentazione del protocollo d’intesa tra Confindustria Foggia e Legambiente Puglia. È la prima volta che l’associazione ambientalista mette nero su bianco una collaborazione con gli industriali, che a livello regionale si estrinseca già nell’Apulian Sustainable Innovation Award, il premio che celebra le imprese che raccolgono le sfide ambientali trasformandole in opportunità. Un tempo sarebbe stato impensabile metterli d’accordo.
Le strette di mano in via Valentini Vista Franco suggellano un patto incoraggiato proprio da Franco Salcuni e Gianfranco Pazienza. È un tassello della ‘santa alleanza’ immaginata dal direttore del festival di Legambiente, pronto a coinvolgere, tra gli altri, l’Università e il mondo della scuola. La partnership per la XVIII edizione dell’ecofestival delle questioni meridionali è l’occasione per rinsaldare il legame: l’evento, che da 18 anni declina l’ambientalismo in chiave culturale e che quest’anno prevede 29 appuntamenti artistico-culturali più un programma di forum e di visite nei sei comuni (Rignano Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Monte Sant’Angelo, Mattinata e Vieste, con un’appendice in Foresta Umbra), dedicherà un forum al futuro delle rinnovabili e un focus all’agrivoltaico il 21 luglio a Monte Sant’Angelo.
Il dialogo sulla nuova rivoluzione industriale
FestambienteSud, che ha collezionato una trentina di partner, ha avviato con Confindustria un ragionamento sul futuro delle rinnovabili nel territorio di Capitanata. “Con gli industriali – ha detto Franco Salcuni – vogliamo ragionare di come in questo territorio andiamo a declinare la nuova rivoluzione industriale. Dobbiamo superare le divisioni”.
Non è un mistero che gli ambientalisti del cigno verde non siano prevenuti sulle rinnovabili, convinti che non si possa dire a tutti sì, ma neanche un ‘no’ a prescindere, e vale anche per l’eolico. Il presidente regionale Ruggero Ronzulli parla di un “territorio che ha subito la prima pianificazione energetica, e sta succedendo nuovamente”, avverte. Domani a Rocchetta Sant’Antonio, al tavolo di un nuovo progetto, proporrà come compensazione la programmazione di una comunità energetica.
“Siamo a disposizione per tutte le innovazioni”, afferma il leader di Confindustria Foggia Giancarlo Dimauro, che non nasconde la soddisfazione. Sono pronti a spingere sulla transizione ecologica e lo sviluppo dell’economia circolare, specie nelle aziende del settore dei rifiuti: “Vogliamo accelerare questa transizione nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio con le migliori tecnologie possibili e dobbiamo anche acculturare i nostri imprenditori”.
Il rispetto dell’ambiente è il nuovo ‘acceleratore di impresa’ e con i bandi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza dietro l’angolo, Confindustria prova a fare squadra: “Con l’alleanza che abbiamo stretto oggi con Legambiente vogliamo presentare dei progetti e quindi rispondere ai bandi nel miglior modo possibile – spiega Dimauro – Noi possiamo avere un’idea imprenditoriale, tecnologica, però insieme a Legambiente impregniamo i progetti di valori ambientali e rispetto del paesaggio”.
Gli ambientalisti saranno un po’ gli ‘advisor’ dei progetti di Confindustria. “L’imprenditore a volte vedeva il sistema di associazionismo ambientale come qualcuno che diceva sempre ‘no’. Credo, però, che non lo dicessero a prescindere, ma perché forse c’era qualcosa che non andava – ha osservato Dimauro – Confrontiamoci e vediamo di portare questo no ad un sì, e quindi sposiamo questi valori”. ‘Pace e rinnovabili’, proprio come recita uno slogan di FestambienteSud. Andranno insieme nelle scuole: “L’imprenditore non è nemico dell’ambiente”.
Rinnovabili sì, effetto selva no
Legambiente esprime a chiare lettere la sua posizione: “Noi siamo contrari alla dipendenza dal petrolio, dal gas e dalle fonti fossili – afferma Salcuni – Siamo favorevolissimi alle rinnovabili”. E poi aggiunge: “Siamo in un territorio massacrato dall’abusivismo edilizio, ci disturbano solo le pale eoliche? Questo non vuol dire che lì dove c’è stato un abuso noi lo sposiamo”. Sull’edilizia è meno indulgente: “Bisogna cominciare a costruire in una maniera diversa. Diciamo che l’Ecobonus probabilmente sta spingendo verso una rivoluzione culturale”.
L’accordo si basa “sul dialogo e sul confronto” come evidenzia Ronzulli, “non dire sì o no per partito preso ma studiare insieme e pianificare delle linee guida programmatiche sul futuro rinnovabile”. È importante che “la Regione si sieda al tavolo con tutte le parti interessate e si pianifichi il futuro del nostro territorio, perché poi i progetti del Pnrr arrivano: o li governiamo o succede quello che è accaduto in passato, quando i territori hanno subito una rivoluzione senza pianificarla”. È altrettanto importante per Legambiente che in materia di eolico “la Regione faccia subito il piano delle aree idonee e non idonee”.
Nessuna preclusione: “Abbiamo l’eolico offshore in mare, ovviamente fatto compatibilmente a distanza dalla costa, abbiamo ora l’agrivoltaico che consente di fare in modo equilibrato sia la produzione agricola che quella energetica, abbiamo l’eolico che è un’altra fonte importante, ma è necessario pianificare un mix di tutte le energie – afferma Ronzulli – per evitare l’effetto selva che si è avuto in provincia di Foggia o le distese di fotovoltaico nella zona del Salento”
Cosa prevede il protocollo d’intesa
“Le imprese possono e devono svolgere un ruolo decisivo nel trasmettere i principi della responsabilità sociale come buona pratica, dando il buon esempio”, si legge nella premessa del protocollo d’intesa. Si osserva come la Capitanata rappresenti “un laboratorio di sperimentazione di dinamiche di sviluppo locale incentrate sulle risorse naturali (suolo agricolo, mare, vento, sole)”. Non si sottace, nelle cinque pagine, come nel passato alcune iniziative industriali abbiano rappresentato “occasioni di confronto anche conflittuale per l’alto impatto ambientale delle loro attività”.
È interesse dei sottoscrittori “sviluppare collaborazioni nel campo della ricerca, della promozione e dello sviluppo delle esperienze imprenditoriali nel quadro della transizione ecologica al fine di perseguire la tutela delle risorse ambientali, l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali e, al contempo, cogliere le opportunità d’impresa aperte dalla prospettiva dell’economia sostenibile”. La convenzione operativa, della durata di tre anni, prevede la “promozione di iniziative congiunte di formazione e informazione, l’attivazione di dibattiti pubblici per la facilitazione della partecipazione dei cittadini a progetti d’insediamento o trasformazione industriale, l’attivazione in partenariato di nuovi progetti, la realizzazione di campagne educative e di monitoraggio, studi e ricerche”.
Gli ambiti d’azione riguardano lo sviluppo delle iniziative di produzione di energia da fonti rinnovabili; lo sviluppo dei segmenti d’impresa nel campo dell’economia circolare; le iniziative di sostegno all’innovazione sostenibile dei processi produttivi; la promozione della responsabilità sociale d’impresa e della trasparenza; la promozione della cultura della legalità e del contrasto alle attività criminali; la valorizzazione dei processi e dei prodotti improntati alla qualità ambientale.
È stato istituito un gruppo di lavoro congiunto formato da tre rappresentanti per ogni organizzazione: Ruggero Ronzulli, Franco Salcuni e Gianfranco Pazienza per Legambiente, Laura Pia Dimauro, Bruno Pitta e Rocco Salatto per Confindustria Foggia.
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