Eutanasia su pazienti terminali: in Puglia arriva una proposta di legge del PdP

«La possibilità di una morte dolce e serena per malati terminali si può garantire anche con legge regionale. E questo in aderenza alla sentenza de

Le previsioni meteo del weekend
La Previsione per Mercoledì, 13 Febbraio
DOMANI LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “LACRIME DI PRIMAVERA”

eutanasia

«La possibilità di una morte dolce e serena per malati terminali si può garantire anche con legge regionale. E questo in aderenza alla sentenza della Corte costituzionale numero 242 del 2019, poiché in quella decisione c’è il dovere del servizio sanitario pubblico di prestare l’assistenza e l’aiuto necessari per malati terminali o cronici alla condizione che siano capaci di assumere decisioni libere, consapevoli e abbiano espresso autonomamente e liberamente la volontà di accedere alle prestazioni e ai trattamenti, con le modalità e gli strumenti più consoni alle condizioni cliniche; siano affette da patologie irreversibili; siano tenute in vita con trattamenti di sostegno vitale; si trovino in condizione di sofferenze fisiche e psicologiche assolutamente intollerabili». Lo dichiara il presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati (Pd), promotore e primo firmatario della proposta di legge regionale in materia di «Assistenza sanitaria per la morte serena e indolore di pazienti terminali».

«Lo scopo della legge – spiega – consiste nell’assicurare un congedo dalla vita senza dover subire il medesimo destino solo aggravato da un processo più lento e doloroso per se e per le persone che gli sono care. Speriamo ora in un’approvazione rapida». La proposta di legge è stata anche sottoscritta dai consiglieri regionali del Pd, Filippo Caracciolo, capogruppo, Francesco Paolicelli, Michele Mazzarano, Ruggiero Mennea, Paolo Campo, Enzo Di Gregorio, Donato Metallo.

Una decisione che arriva a poche ore di distanza dalla vicenda di Fabio Ridolfi, il 46enne di Fermignano (Pesaro-Urbino), che ha scelto la revoca del consenso alla nutrizione e alla idratazione artificiali. Nel pomeriggio aveva avviato la sedazione profonda e poco dopo è morto. Fabio era immobilizzato da 18 anni a letto a causa di una tetraparesi e stava tentando con l’assistenza legale dell’Associazione Luca Coscioni l’accesso al suicidio assistito, possibile in Italia per le persone nelle sue condizioni, come indicato dalla sentenza della Corte costituzionale Antoniani/Cappato.

Dopo una lunghissima attesa, il 19 maggio scorso aveva ottenuto il via libera dal Comitato etico che aveva verificato la sussistenza dei requisiti ma non aveva indicato le modalità né il farmaco che Fabio avrebbe potuto autosomministrarsi. Così nei giorni scorsi Fabio ha comunicato la sua scelta – una scelta di ripiego – di ricorrere alla soluzione che avrebbe potuto percorrere senza aspettare il parere mai ricevuto: la sedazione profonda e continua.

COMMENTI

WORDPRESS: 0