Arriva la stagione fiscale, al via il 16 con l’Imu

Quest'anno non ci sono i rinvii che hanno accompagnato le difficoltà della pandemia: ci sono quindi da pagare l'Imu, il primo acconto dell'Irpef e

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 © ANSA

Quest’anno non ci sono i rinvii che hanno accompagnato le difficoltà della pandemia: ci sono quindi da pagare l’Imu, il primo acconto dell’Irpef e i contributi pensionistici in particolare per chi ha la partita Iva.Il primo appuntamento, sicuramente oneroso, è quello con l’Imu. Entro il 16 giugno, in pratica entro giovedì prossimo, si paga il primo acconto sugli immobili diversi dalla prima casa, se questa non è di lusso. In tutti gli altri casi – per una seconda casa, per una prima casa di lusso, per un negozio – bisogna andare alla cassa versando più o meno metà dell’importo complessivo annuo. In questo caso non è possibile percorrere la ‘strada’ dei versamenti rateali, che non sono previsti per questa imposta.

Rimane invece la possibilità di pagare in ritardo e di fare il cosiddetto ‘ravvedimento operoso’. Nel caso dell’Imu, ad esempio, è prevista una sanzione dello 0,2% per ogni giorno fino al quindicesimo, poi del 3% per il primo mese, quindi del 3,75% per un anno. Dall’Imu, secondo le stime della Uil arriveranno alle casse di enti territoriali e Stato (al quale va l’Imu sui capannoni) 19,6 miliardi di euro. Nel 2021 l’Imu ha fruttato ai Comuni 17,772 miliardi con un aumento di 824 milioni di euro, pari a +4,9% rispetto al 2020. A causa delle chiusure imposte dal Covid, anche quest’anno non pagheranno l’Imu gli immobili D/3 cioe’ destinati a spettacoli cinematografici, teatri e sale per concerti. Mentre da quest’anno dovrà pagare l’Imu sulla prima casa anche il coniuge che vive nella casa di famiglia appartenente all’altro coniuge, anche se le due case sono in due comuni diversi.

Pagano sempre l’Imu anche se prime case le abitazioni cosiddette di lusso (A/1), ville (A/8), Castelli o Palazzi Storici (A/9) ai quali spetterà una detrazione di 200 euro. Sempre il 16 giugno, i contribuenti Iva devono versare la quarta rata dell’Iva relativa al 2021 risultante dalla dichiarazione annuale, senza applicazione della maggiorazione a titolo di interesse corrispettivo. Mentre i contribuenti Iva mensili devono versare l’imposta dovuta per il mese di maggio. Secondo i dati del Mef, nel 2021 le entrate erariali da Iva sono ammontate a 147,981 miliardi di euro Entro il 30 giugno si pagano invece l’irpef e i contributi previdenziali. Chiaramente è un appuntamento che non riguarda i lavoratori dipendenti che pagano in busta paga, soprattutto se fanno la precompilata. Questo appuntamento riguarda soprattutto le partite Iva, chi possiede seconde case, chi percepisce affitti, o chi magari prende gli alimenti per una separazione o un divorzio. In questo caso i meccanismi di elasticità sono tantissimi. Il primo è davvero conveniente: per chi paga con un mese di ritardo deve solo aggiungere uno 0,4%. In pratica se deve 1000 euro dovrà aggiungere solo 4 euro.

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