Il Granaio d’Italia si prepara a diventare più capiente per contribuire a uscire dalla crisi. Questo, almeno, è lo scopo della misura Ue, entrata
Il Granaio d’Italia si prepara a diventare più capiente per contribuire a uscire dalla crisi. Questo, almeno, è lo scopo della misura Ue, entrata in vigore con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, che permette in deroga alla Pac, la Politica agricola comunitaria, di recuperare i terreni a riposo (e anche quelli incolti o abbandonati) per le coltivazioni di cereali. Per l’Italia, il «Pacchetto Ucraina» vale 200mila ettari in più di superficie utilizzabile. E la metà, 100mila ettari, dovrebbe aiutare il settore pugliese ad aumentare la produzione. Ma gli operatori restano prudenti sui concreti benefici della novità.
«Le intenzioni sono buone – premette Filippo Schiavone, presidente di Confagricoltura Foggia – ma per la nostra regione la misura arriva in ritardo, in quanto la semina avverrà tra ottobre e novembre. Speriamo, poi, che non sia una tantum, altrimenti avremmo risolto ben poco»
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