Domani prima riunione del tavolo di crisi per l’emergenza medici sul Gargano. Il commissario straordinario dell’Asl di Foggia, Antonio Nigri, chie
Domani prima riunione del tavolo di crisi per l’emergenza medici sul Gargano. Il commissario straordinario dell’Asl di Foggia, Antonio Nigri, chiederà un piano di incentivi per portare più camici bianchi sul Promontorio. Ne mancano all’appello una cinquantina su una pianta organica di 140 medici. Il problema è che la gran parte del personale in servizio è già sulla sessantina e i giovani non vogliono saperne di farsi arruolare per il 118. Troppo faticoso e anche rischioso, a giudicare anche dalle violenze subite in alcuni ospedali (Cerignola in primis).
«Si pensi che l’anno scorso, su 33 giovani medici idonei, nessuno ha scelto il 118. Meglio la guardia medica», afferma Carlo Palumbo coordinatore del servizio 118 aziendale Asl Foggia. A meno che non ci siano gli incentivi. C’è emergenza di personale ovunque, da Rodi a Manfredonia passando per Vieste, la capitale del turismo pugliese (oltre 3 milioni di arrivi). Tranne che alle Isole Tremiti: la scorsa stagione estiva c’erano «sei medici» di emergenza-urgenza nel piccolo arcipelago, mentre in tutto il Gargano Nord se ne contavano undici appena. Le Tremiti sono infatti considerate area disagiata dalla Regione, che così paga tre volte il normale stipendio, ecco dunque spiegata un’abbondanza di personale così inusuale considerati i tempi mentre in tutto il resto del Gargano questo non accade. Eppure per la Regione anche il promontorio è area disagiata: perché questa disparità?
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