Con giugno parte la corsa ai pagamenti fiscali. Il sesto mese dell'anno è un vero tour de force per i contribuenti, titolari di partite Iva, di reddit
Con giugno parte la corsa ai pagamenti fiscali. Il sesto mese dell’anno è un vero tour de force per i contribuenti, titolari di partite Iva, di redditi assoggettati all’Irpef, di immobili e terreni. Si profila un vero e proprio ingorgo fiscale: i contribuenti italiani dovranno infatti assolvere a ben 141 scadenze fiscali e di queste, ben 122, l’86,5% del totale, imporranno agli italiani a mettere mano al portafoglio.
Una buona notizia c’è visto che lunedì prossimo, 6 giugno, gli italiani “terminano” di versare le tasse e i contributi previdenziali allo Stato e da martedì scatta il cosiddetto tax freedom day (giorno di liberazione fiscale). Rispetto al 2021, anno che ha registrato il record storico di pressione fiscale , quest’anno l’ “appuntamento” più atteso dagli italiani arriva un giorno prima anche se è del 2005 il primato del “giorno di liberazione fiscale” più “precoce”. E’ la Cgia di Mestre ad elaborare il calcolo che è un puro esercizio teorico che serve a dimostrare, “se ancora ce ne fosse bisogno, l’eccessivo peso fiscale che grava sugli italiani”.
Imu
Il primo appuntamento arriva per i possessori a diverso titolo di case, pertinenze, fabbricati e terreni agricoli o edificabili. Questi dovranno entro il 16 giugno versare l’acconto dell’Imu. Il saldo e l’eventuale conguaglio dovrà essere versato, invece, entro il 16 dicembre. Anche quest’anno non si pagherà l’Imu sugli immobili D/3 cioè destinati a spettacoli cinematografici, teatri e sale per concerti e spettacoli rimasti chiusi a causa del Covid. E ancora: l’Imu non va pagata sulle prime case. Da quest’anno però sarà costretto a pagarla anche il coniuge che ha la sua prima casa, con residenza e domicilio, in un comune diverso dalla prima casa dell’altro.
Acconto Irpef
Un’altra data impegnativa sarà quella del 30 giugno entro la quale bisognerà versare il saldo e il primo acconto dell’Irpef se si vuole pagare senza dover subire maggiorazioni.
Aiuti di Stato Covid e canone Rai
Sempre entro il 30 giugno bisognerà poi inviare l’autodichiarazione Aiuti di Stato Covid che deve essere compilata da imprese e soggetti che hanno percepito contributi a fondo perduto, crediti d’imposta e altri tipi di ristori previsti dal Decreto Rilancio. Ancora il 30 giugno è l’ultimo giorno per la richiesta per l’esonero del pagamento del canone Rai.
Il confronto con gli altri paesi
“Dopo poco più di 5 mesi dall’inizio dell’anno, praticamente dopo 157 giorni lavorativi inclusi i sabati e le domeniche, il contribuente medio finisce di lavorare per assolvere tutti i versamenti fiscali dell’anno (Irpef, Imu, Iva, Tari, addizionali varie, Irap, Ires, contributi previdenziali, etc.) e da martedì 7 giugno inizia a guadagnare per sé”, spiega ancora la nota Cgia di Mestre che da una comparazione con i Big dell’Ue evidenza come “solo la Francia, nel 2021, ha registrato una pressione fiscale superiore alla nostra. Se a Parigi era al 47,2% del Pil, a Berlino si è attestata al 42,5% e a Madrid al 38,8%. Da noi, invece, il peso fiscale ha raggiunto la soglia record del 43,5%. Tra i 27 dell’Ue, l’Italia si è collocata al sesto posto: ci hanno preceduto la Danimarca (48,1%), la Francia (47,2%), il Belgio (44,9%), l’Austria (43,8%) e la Svezia (43,7%). L’anno scorso la media Ue si è “fermata” al 41,5%, due punti in meno rispetto all’Italia.
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