MONTE LA PROTESTA PER IL CARO PARCHEGGI

UNA MOZIONE per la riduzione delle tariffe per i parcheggi stradali. L’hanno presentata i nove consiglieri del gruppo comunale di minoranza che ha

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UNA MOZIONE per la riduzione delle tariffe per i parcheggi stradali. L’hanno presentata i nove consiglieri del gruppo comunale di minoranza che hanno sottoscritto la proposta della collega Maria Teresa Valente. L’istanza inviata al presidente del consiglio comunale, al segretario generale del comune, al sindaco e al prefetto di Foggia, prevede contestualmente l’avvio di un periodo di transizione da giugno a dicembre «durante il quale lasciare invariata la tariffazione ordinaria, ma prevedendo per residenti e lavoratori un abbonamento una tantum di 50 euro; di eliminare il vincolo dell’abbonamento agevolato del 20% degli stalli previsto tranne che corso Roma, Piazza Giovanni XXIII, via Arcivescovado, via del Porto, e di permettere anche nelle vie del centro storico gli abbonamenti ridotti una tantum in questo periodo di transizione». Sulla base del fatturato prodotto e alla luce dei dati acquisiti, valutare i possibili interventi modificatori del piano così come varato.
PROPOSTA tutto sommato interlocutoria cui si contrappongono la gran parte delle proteste che puntano decisamente alla riduzione delle tariffe. «Siamo favorevoli ai parcheggi a pagamento, ma queste condizioni “lacrime e sangue” rappresentano uno schiaffo a noi cittadini» scrive il M5S che fa il confronto con Foggia dove «il costo annuo della prima macchina è pari a 55 euro: parliamo quindi di centinaia e centinaia di euro di differenza in più da far pagare ai cittadini manfredoniani». Sulle differenze nelle tariffe si esercita la gran parte delle associazioni e dei cittadini intervenuti sulla questione. Tra questi grande interesse ha suscitato l’analisi ragionata supportata da riferimenti oggettivi, quella di Tommaso Rinaldi, di “Azione”, già candidato sindaco, analista finanziario.
«SE I 2.400 stalli previsti – ragiona – fossero occupati solamente per due ore al giorno, dopo un anno la società Publiparking incasserebbe € 1.728.000,00 (€ 1,00x2h x2400s x30g x12m); di questi € 898.560 andrebbero al Comune di Manfredonia (quota del 52%). Stiamo parlando di una occupazione pari a poco meno del 20% della capacità massima(!).
Se le ore fossero tre, avremmo un incasso complessivo di € 2.592.000 e di quasi € 1.350.000,00 per il nostro Comune; in entrambi i casi, ben al di sopra di € 520.000,00 previsti dal sindaco Rotice “a regime” (sarebbe interessante sapere quale tempistica intende per “a regime”)».
ENTRANDO nel merito delle tariffe, esibendo una tabella che riassume i dati di alcune città raccolte da “Tuttitalia.it”, rileva come «i sipontini pagheranno il cento per cento in più, con il clamoroso 600 (seicento) per cento in più rispetto a Ischia. I poveri nostri lavoratori saranno vessati ancora di più: dal 40 al 564 per cento. È evidente – annota Rinaldi – che l’appalto vinto dalla Publiparking mostra caratteristiche “punitive” nei confronti dei residenti e lavoratori sipontini».
UN GARBUGLIO difficile da sbrogliare. Da più parti si sostiene che meglio sarebbe stato tagliare la testa al toro, ovverosia rescindere dal contratto e pagare una penale che si sarebbe recuperata con una tariffazione più accessibile. Una serie di opzioni in mano alla giunta Rotice che dovrà prendere una decisione. Il 6 giugno, quando entrerà in vigore il piano tariffario, si appresta e si vedrà cosa succederà.
Michele Apollonio

 

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